Balneari a Roma contro la Bolkestein: «Siamo preoccupati, situazione grave»
Assente la cooperativa di Estensi e Spina: «Non vogliamo indennizzi, per noi le spiagge non devono andare all’asta»
PORTO GARIBALDI. C’erano anche una cinquantina di imprenditori dei Lidi tra le migliaia di operatori balneari, alcuni di loro muniti di ombrelloni e sdrai che, ieri mattina, hanno manifestato in piazza Santi Apostoli a Roma, per scuotere il Governo verso una riforma del settore, in grado di tutelare le imprese dalle imminenti aste delle concessioni demaniali. Alla manifestazione, organizzata da Fiba Confesercenti e da Sib Confcommercio Ascom, hanno fatto sentire la loro voce anche una rappresentanza di titolari di stabilimenti balneari del Lido di Valano e di Porto Garibaldi. Come noto, i Lidi Nazioni, Scacchi e Pomposa non insistono sul demanio marittimo e non sono coinvolti dalla direttiva comunitaria Bolkestein e dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha fissato all’1 gennaio del 2024 la messa all’asta delle concessioni demaniali.
IL VIAGGIO
C’è chi è partito in treno da Ravenna o Ferrara, chi in auto o addirittura in camper, per poi trascorrere il weekend nella capitale. «L’adesione è stata massiccia da tutta Italia – assicura Luca Callegarini, funzionario provinciale di Confesercenti -; c’è il timore che gli accordi presi sul legittimo affidamento al gestore e sul valore da riconoscere all’azienda possano essere rovesciati. Chi dovesse subentrare nel Bagno – aggiunge ancora -, deve riconoscere il valore attuale dello stabilimento, calcolato sulla base di parametri oggettivi, quelli dell’Agenzia delle Entrate».
La protesta degli operatori balneari verte anche attorno all’obiettivo di prevedere canoni demaniali commisurati alla valenza turistica del territorio. Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio Ascom che rappresentano l’80% dei balneari, promettono dura battaglia per l’adozione di una riforma del settore equa, che non penalizzi sforzi, investimenti e sacrifici compiuti. Alla manifestazione romana, con la fascia tricolore in rappresentanza del Comune di Comacchio, ma anche come operatore balneare, ha partecipato Pier Paolo Carli, presidente del Consiglio Comunale. «Tra sindaci e amministratori – riconosce Carli – c’è una preoccupazione generalizzata che l’attuazione dei bandi con le aste comporti un aggravio di lavoro abnorme per le amministrazioni locali. Non ci sarà il tempo per procedere. Saranno richiesti scaglioni, ma prima di tutto vanno creati i presupposti per tutelare chi ha investito in spiaggia. In Senato e alla Camera – conclude –, dovranno essere approvati gli emendamenti al testo licenziato dal Consiglio dei ministri, a tutela del lavoro di migliaia di imprese balneari, prevalentemente a gestione familiare e spesso monoreddito».
GLI ASSENTI
Assenti, per loro scelta, gli operatori balneari dei Lidi Estensi e Spina, perché «noi siamo per il no alle aste, mentre questa manifestazione, chiedendo il giusto indennizzo e il riconoscimento – spiega Nicola Spinabelli, presidente della Cesb dei Lidi Estensi e Spina -, le dà per scontate. Sono istanze sacrosante, ma si dà forza a una posizione – conclude Spinabelli -, che noi non condividiamo. Stiamo lavorando per un’altra manifestazione a Roma».
Ci sono anche tante bandiere dell’Ucraina e infatti prima della protesta i balneari si stringono in un minuto di silenzio e di abbraccio al martoriato paese accogliendo sul palco anche una rappresentante dell’ambasciata che ringrazia per gli aiuti che stanno arrivando da tante parti d’Italia.
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