Il Gervasutta unico istituto in Italia accreditato Jci, aumenteranno servizi e posti letto: entro il 2023 un nuovo padiglione
foto da Quotidiani locali
UDINE. Il Gervasutta si riconferma un’eccellenza della sanità regionale e s’ingrandisce. Dopo il primo riconoscimento ottenuto nel 2018, l’Istituto è stato nuovamente accreditato dalla Joint commission international (Jci), per la sicurezza contro le cadute. Jci è un’organizzazione senza fini di lucro che opera in tutto il mondo, collaborando con ospedali, cliniche, centri medici accademici, sistemi e agenzie sanitarie, ministeri e università per promuovere standard di cura rigorosi e fornire soluzioni per raggiungere la massima qualità delle prestazioni.
Il Gervasutta è l’unica struttura pubblica in Italia ad avere ottenuto questa certificazione. «Un accreditamento – sostiene il direttore dell’Infr, Luca Lattuada – che già ha un grande valore in sé, ma soprattutto in un periodo difficile come questo. Abbiamo mantenuto alti standard di qualità in piena pandemia – prosegue – su 918 elementi misurabili, solo 3 non sono stati completamente soddisfatti. Mi sembra un risultato incredibile».
Per elementi misurabili s’intende la qualità delle cure dal punto di vista del paziente. E l’obiettivo è stato centrato, come sottolinea il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, Denis Caporale che ricorda come, durante l’emergenza pandemica, il Gervasutta sia stato capace, in sole 24 ore, di riconvertire un’area della struttura in Rsa Covid.
Grazie a un team multidisciplinare, l’istituto ha realizzato anche un orto riabilitativo; si occupa di riabilitazione occupazionale-domestica prima del rientro a casa e ospita un laboratorio della Sissa.
L’istituto occuperà nel presidio ospedaliero di Gemona di nuovi 16 posti letto previsti per la riabilitazione cardiologica e di altrettanti previsti per la riabilitazione neurologica. A Udine, invece, si sta procedendo con la costruzione di un nuovo padiglione con l’auspicio di riuscire a collaudarlo entro un anno, «il tutto – precisa Lattuada – per le attività riabilitative. Per noi – precisa – è molto forte il legame con i servizi territoriali».
Oggi il Gervasutta offre molteplici possibilità di riabilitazione. La piscina ospita mediamente 45 persone al giorno, ma si arrivava a 60 pre-pandemia. Esiste anche un giardino riabilitativo, la musicoterapia e la riabilitazione robotica. «In futuro – dice Lattuada – ci piacerebbe creare all’esterno un percorso riabilitativo per le carrozzine, per la ripresa del cammino».
Ed è già presente, all’interno del Gervasutta, un laboratorio della Sissa di Trieste curato dal dottor Giuliano Taccola, che ha sviluppato tecniche di elettrostimolazione che facilitano l’attività dei circuiti neuronali del midollo spinale. Ne è nato uno stimolatore che è stato brevettato e licenziato, ed ora è in produzione.
Ora, All’Istituto si terrà, in collaborazione con altri centri, una sperimentazione sui pazienti. Sempre sul fronte della sperimentazione, l’Akuis di Amaro ha progettato, brevettato e commercializza nelle palestre una “macchina” multifunzione per l’esercizio muscolare. Nel 2021 è stata utilizzata al Gervasutta su volontari sani, mentre quest’anno si svolgerà una ricerca per programmare ed utilizzare la macchina nell’ambito riabilitativo sui pazienti