Il punto di Andrea Margelletti: “Putin ha deciso di affamare il mondo. E questa può essere la scintilla di un conflitto mondiale”
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L’esperto geopolitico commenta ogni giorno sulla «Stampa» il conflitto tra Russia e Ucraina
Professore al di là del «no» con cui Putin ha respinto la richiesta di Erdogan, che voleva farlo parlare anche con Zelensky, qual è l’aspetto del conflitto che più la preoccupa oggi?
«Senz’altro la questione del grano. Se la Russia decide di affamare il mondo la privazione del cibo soprattutto per i popoli africani li muoverà a un passo epocale: saranno costretti a emigrare in massa nell’Europa del Sud, a cominciare dall’Italia. E questa ricaduta avrà conseguenze tanto gravi da poter costituire, temo, come molti hanno compreso a cominciare dal nostro governo, la scintilla per un conflitto mondiale».
Putin ha però chiesto come contropartita di eliminare le sanzioni. Prima di arrivare a una guerra mondiale non si valuterà anche questa possibilità?
«Noi abbiamo applicato le sanzioni a Putin perché lui ha invaso e sta distruggendo uno Stato sovrano. Poi saccheggia l’Ucraina, ruba il grano e lo usa come contropartita nella trattativa. Sarebbe curioso che la Nato facesse marcia indietro davanti a un simile ricatto basato, ripeto, su un furto. I russi non solo stanno tenendo ferme navi cariche di cereali nel Mar Nero, ma ne sta già portando parecchie tonnellate in Russia».
Per sbloccare queste navi l’unica via è la guerra?
«Visto che Putin continua, pervicacemente, a rifiutare il dialogo, e lo ha ribadito anche ieri negandosi al confronto voluto da Erdogan, l’alternativa è prendere le navi con la forza, non ne vedo molte altre. Glielo sto spiegando dal punto di vista logistico militare. Il grano non è il gas, che peraltro sta già generando profonde fratture tra gli stati dell’Ue, il grano è la vita».