Il caro-scuola mette in ansia le famiglie: per zaini e materiale prezzi da capogiro
Incrementi fino al 20%. Le cartolibrerie: «Le variazioni di costo dipendono dall’aumento dei prezzi di materie prime e trasporti e sono imprevedibili». Il tetto imposto dal ministero frena l’aumento dei libri, ma le spese per gli studenti possono arrivare anche a 300 euro
MANTOVA. L’aumento generalizzato dei prezzi non poteva risparmiare il mondo della scuola e quindi i portafogli delle famiglie. Peraltro già spolpati da super bollette e costi crescenti nella vita quotidiana. Se l’aumento dei costi per l’acquisto dei libri di testo – che possono arrivare anche a 250-300 euro per le superiori – è (o dovrebbe essere) calmierato dai tetti di spesa imposti dal ministero, ad aumentare vertiginosamente sono i prezzi di quello che viene definito corredo scolastico: vale a dire zainetti, quaderni, squadre, compassi e tutta l’attrezzatura richiesta dagli insegnanti.
La catena di librerie Il Libraccio, in una nota, preconizza che «se da sempre (l’acquisto dei libri) è una voce di costo significativa per le famiglie, quest’anno potrebbe esserlo ancora di più: secondo l’Istat, l’inflazione a giugno è salita all’8% (7.9% in luglio, ndr), che si traduce in una spesa più cara di 2.457 euro per una famiglia tipo, e di 3.192 euro per una famiglia con due figli».
La catena evidenzia questo dato per pubblicizzare la compravendita online dei libri usati sul proprio sito, ma coglie in effetti un problema economico reale per le famiglie.
«In realtà gli aumenti di prezzo dei libri di testo sono un mito da sfatare – sostiene Stefano Danesi, titolare del Centro scuola di Levata – lo stesso ministero fissa dei tetti massimi di spesa che le scuole devono rispettare. Certo, il costo della carta è aumentato moltissimo ma dal punto di vista delle famiglie l’aumento dei costi dovrebbe essere dell’1% o poco più. Quello che invece aumenterà sicuramente, e in modo significativo, sarà il costo del corredo scolastico».
Il Centro scuola è uno dei principali punti di riferimento per l’acquisto di libri e cartoleria scolastica nella zona del capoluogo. «In effetti sul corredo, come un po’ in tutti i settori merceologici, c’è da piangere – spiega Danesi – quando facciamo le ordinazioni, gli stessi fornitori non sono in grado di prevedere i costi per la continua crescita di spese per energia, trasporto e materie prime. Purtroppo nemmeno noi siamo in grado di dire come si modificheranno i prezzi nelle prossime settimane». Gli aumenti di prezzo potrebbero variare dal 10 al 20%.
Giustamente Danesi chiede di «non demonizzare i libri di testo, che vanno intesi come risorse», ma non solo, da oggi rappresentano una spesa significativa per le famiglie. Vero è che ci sono tetti di spesa imposti dal ministero, ma è anche vero che ogni scuola ha un margine di sforamento di circa il 10%. Spesso, poi, si va oltre la spesa sopratutto nelle classi prime con testi validi anche per gli anni successivi. In questo modo i costi per le seconde sono molto più bassi. Il problema è che per molte famiglie la previsione di spendere meno l’anno successivo non è una consolazione per le centinaia di euro da anticipare per l’anno in corso. Anche il mercato degli ebook non è molto sviluppato nel settore libri di testo. O meglio, i testi multimediali sono utilizzabili tramite link e password fornite insieme ai libri di carta. Secondo diversi prof, in ogni caso, la differenza di costi non porta a un risparmio significativo per le famiglie.
Un’alternativa è rappresentata dai libri dati in comodato dalle scuole agli studenti. Il Fermi, ad esempio, offre questa possibilità dai tempi del preside Freddi: i ragazzi possono prendere in prestito i libri di testo e restituirli alla scuola ad anno concluso. Un sistema che garantisce un grande risparmio, anche se non consente agli studenti di sottolineare o apporre annotazioni sui testi.