L’ex Sanchez in Friuli per fare il vignaiolo e i tifosi sognano il suo ritorno all’Udinese
foto da Quotidiani locali
Galeotto fu il trattore: chissà se il prossimo anno potremo dire così parlando di Alexis Sanchez e di un suo fine carriera con la maglia dell’Udinese addosso.
Di certo il cordone ombelicale di quello che quindici anni fa era il Niño Maravilla non è stato reciso e la prova la fornisce lo stesso cileno attraverso il proprio profilo Instagram, un profilo frequentatissimo, come confermano i 14,9 milioni di follower che da ieri stanno scoprendo un angolo di Friuli attraverso un video selfie che lo vede alla guida di un trattore tra le colline della nostra terra.
Roba da farlo diventare "ambasciatore", considerando che il seguito è a dir poco ampio, perché Sanchez non ha giocato solo in Italia, prima all’Udinese e poi – fino alla scorsa stagione – all’Inter, ma anche in Spagna al Barcellona, in Inghilterra nell’Arsenal e nel Manchester United e adesso in Francia con il Marsiglia di Igor Tudor, altra vecchia conoscenza bianconera.
Senza contare che in Sudamerica è ancora un’icona del calcio, quello “ribelle”, quello che ha cercato di infilarsi tra Argentina e Brasile per sottrarre il malloppo, come conferma la storia della Coppa America e quelle due edizione vinte nel 2015 e nel 2016.
Il post su Alexis_officia1 è poi illuminante: «Guarda il mondo ogni giorno in un modo diverso», una frase dell’attivista Patch Adams, il medico che aveva organizzato un vero e proprio corpo di volontari per aiutare i bambini negli ospedali attraverso la clownterapia.
Un modo per vedere il mondo in modo diverso, come vuole fare Sanchez adesso, nella fase conclusiva della propria carriera, dove può investire una parte degli ingaggi che si è guadagnato, lui il Niño di Tocopilla che aveva ricevuto le prime scarpe da calcio dal sindaco della propria città: in casa bisognava pensare prima al cibo.
Ebbene, ora ha deciso che una parte della sua anima sarà in Friuli, in quello orientale: lì ha rilevato in società la tenuta di Alberice, 25 ettari nella zona di Bosco Romagno, tra Cividale e Prepotto, nel comune di Corno di Rosazzo, una zona ricca di vigneti per la produzione di vini doc, bianchi come la Ribolla gialla o il Sauvignon, rossi come il Refosco e lo Schiopettino.
Un business, ma anche il modo per ritornare qui, come ha fatto capire ieri sui social, un post che ha rinnovato la speranza di rivederlo sotto l'arco dei Rizzi. Sì, rinnovato, perché già lo scorso settembre, quando l’Udinese sconfisse l’Inter, Alexis esultò, infiammando i tifosi bianconeri.
Chissà, forse da allora Gianpaolo Pozzo sta pensando di fare una telefonata di questo tenore: «Caro Sanchez, cosa farà dal prossimo luglio? Ci vediamo? Il vino lo porta lei...».