Cortina. L’illusione di un incontro con una escort gli fa perdere 17mila euro
Soggiorno a Cortina e bisogno irrefrenabile di compagnia femminile. Un uomo di 35 anni ha buttato via 17 mila 200 euro in ricariche e bonifici bancari senza combinare niente. Non ha nemmeno mai visto l’avvenente professionista che aveva scelto su un sito internet specializzato in annunci e successivi incontri ad alto voltaggio. Se aveva intenzione di fare del sesso a pagamento, forse non aveva mai vissuto un’avventura più platonica di così.
L’unica soddisfazione quella di portare a processo i due presunti colpevoli della truffa aggravata dal danno patrimoniale di notevole entità ai suoi danni e costringere l’imputata V.B. a risarcire il danno e a patteggiare un anno e tre mesi di reclusione. Difeso a sua volta dall’avvocato Nives Zanon, l’imputato R.E. ha scelto di andare al dibattimento davanti al giudice Paolo Velo e al pubblico ministero Giada Modena. Malgrado due carte Postepay ricaricabili siano intestare a lui e pure il conto corrente bancario d’appoggio.
In quel giorno d’autunno, l’uomo deve essersi sentito particolarmente solo; si è collegato a internet, all’indirizzo di un sito conosciuto per l’organizzazione di incontri con donne. Non c’è mai la garanzia che la fotografia pubblicata sull’annuncio corrisponda davvero alla ragazza che si vorrebbe incontrare, ma lui ha comunque fatto la sua scelta e telefonato al numero di cellulare indicato. Gli ha risposto una voce femminile, che tanto per cominciare gli ha chiesto l’accredito di 125 euro su una carta Postepay evolution. Era solo l’inizio.
L’uomo pensava di essersi assicurato qualche momento piacevole; in realtà la sua interlocutrice ha continuato a chiedergli denaro, con i più svariati pretesti: dal mancato versamento dei precedenti importi, alla presenza di intermediari, o meglio protettori da soddisfare. Solo nel corso di quella giornata, sono tracciati sei versamenti sotto forma di ricarica per complessivi 944 euro. Ci sono delle cifre che ricorrono, segno che la scusa era il mancato accredito di quella precedente.
Difficile dire se si tratti di un tipo particolarmente testardo o sprovveduto, oppure se ne abbia fatto una questione di principio. Sta di fatto che il giorno dopo è tornato alla carica come di fronte a una slot machine, che non paga il premio: ha versato 64 euro in prima battuta, aggiungendone poi altri 432. E sempre senza vedere, tanto meno incontrare, la donna dei suoi sogni più inconfessabili.
Alla fine, il conto è stato pesantissimo, calcolando anche i bonifici bancari, dopo le ricariche sulla Postepay. Infine, sentendosi finalmente truffato e impoverito, è andato a presentare una denuncia querela al Commissariato di Polizia di Cortina. Le indagini hanno portato a due imputati siciliani. Lei ha patteggiato la pena, mentre lui è ancora sotto processo.