Rugby Feltre, è una domenica cruciale. «Col Mogliano voglia di riscatto»
Il Rugby Feltre si presenta in buone condizioni di forma, alla vigilia di una tappa fondamentale per il proprio campionato.
Arriva, infatti, al Boscherai la squadra cadetta del Mogliano, che all’andata, in una domenica molto particolare, nella quale le squadre giocarono con l’animo pesante per la scomparsa di Salvatore Stefani, seppe imporsi con un calcio a tempo scaduto di Enrico Endrizzi. Da allora molta strada è stata percorsa, il Rugby Feltre ha mantenuto la propria marcia, che lo vede condurre in classifica, mentre il Mogliano, tra gennaio e febbraio, è incappato in una serie di rovesci inattesi, soprattutto nell’entità del punteggio. Domenica scorsa, però, la situazione è apparsa improvvisamente migliorare: i trevigiani, infatti, hanno largamente battuto il Mirano e grandi protagonisti sono stati i giovanissimi, a partire dall’apertura della nazionale under 18 Enrico Favaretto, autore di sedici punti, ben presto imitato dall’altro giovanissimo Matteo Bellotto, solo per citare un paio dei ragazzi passati alla cadetta dall’under 19, ritiratasi dal campionato.
Il forte trequarti del Feltre, Geordie Della Dora, però, è assolutamente fiducioso.
«Siamo ancora un po’ distanti dalla partita e solitamente arrivo all’appuntamento agitato, ma vista la forma dei miei compagni di squadra mi sento abbastanza tranquillo. Ho voglia di giocare domenica e sono felice di giocare in casa. Abbiamo perso di un punto in casa loro, ma domenica siamo al Boscherai e lo sanno tutti che davanti al nostro pubblico abbiamo una marcia in più. Sentiamo la gara con il Mogliano, perché da loro abbiamo perso di misura e all’ultimo secondo di gioco, per cui abbiamo tanta voglia di riscattarci».
Quali sensazioni nutri in vista dell’ultima parte del campionato?
«Le partite da adesso alla fine del campionato sono tutte molto molto importanti, potremmo definirli quasi tutti degli scontri diretti. Dobbiamo, perciò, vincerle tutte, se vogliamo concludere il campionato in bellezza».
Sette mete segnate nelle ultime sette partite giocate, il tuo stato di forma appare scintillante, è così?
«Mi sento bene, c’è qualche acciacco, ma siamo verso la fine del campionato ed è abbastanza normale. Le due settimane di riposo dall’ultima partita sono servite per recuperare qualche botta. Non sapevo di aver fatto sette mete nelle ultime sette partite. All’inizio è stata duretta perché avevamo cambiato i ruoli Andrea Garlet e io, ma adesso che mi sono ambientato da primo centro, mi trovo bene e mi diverto. Sui trequarti abbiamo una rosa molto intercambiabile, per cui se serve posso giocare anche ala. Certo che se ho segnato sette mete, significa che mi ho ingranato anche da primo centro».