Rivoli, licenziato a 65 anni si impicca. L’azienda: “Aveva avuto una lettera di contestazione”
Dopo avere ricevuto una lettera di licenziamento dalla ditta per cui lavorava da anni, si è impiccato a un albero. La vittima, un operaio di 65 anni residente a Rivoli (Torino), aveva fatto perdere le proprie tracce da ieri pomeriggio. I carabinieri della stazione di Avigliana hanno trovato il suo cadavere nei boschi di Buttigliera […]
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Dopo avere ricevuto una lettera di licenziamento dalla ditta per cui lavorava da anni, si è impiccato a un albero. La vittima, un operaio di 65 anni residente a Rivoli (Torino), aveva fatto perdere le proprie tracce da ieri pomeriggio. I carabinieri della stazione di Avigliana hanno trovato il suo cadavere nei boschi di Buttigliera Alta, nella bassa Valle di Susa.
La vittima, A.Z., lavorava per una piccola siderurgia di Rivoli, la “Lucco Borlera”, specializzata nella produzione di componenti finiti in alluminio pressofuso. Un’azienda nata 72 anni fa, fornitrice per l’80% della sua produzione di aziende del settore automotive. L’uomo suicida ha lasciato una lettera di scuse alla famiglia.
«Non era stato licenziato, ma aveva avuto una lettera di contestazione in seguito alla quale avrebbe dovuto fornire spiegazioni all’azienda relativamente ad una serie di azioni anomale» – spiega Massimo Lucco, dell’azienda Lucco Borbera.
«Precisiamo – prosegue Lucco, in una nota – che l’operaio non aveva mai dato segni di fragilità psicologica. Siamo molto vicini alla famiglia del nostro operaio e a disposizione per ogni possibile sostegno e aiuto. Quanto accaduto oggi ci lascia assolutamente attoniti e senza parole».
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