Ugo Grassi lo aveva ‘promesso’: «Partecipa, scegli, cambia». E, infatti, è passato alla Lega
Un vecchio motto che, ironicamente, sembra raccontare la vicenda di uno dei senatori pentastellati che hanno deciso di lasciare la maggioranza per aderire all’opposizione, in particolar modo alla Lega di Matteo Salvini. Tra i tre nomi finiti nel mirino delle critiche M5S – e del capo politico Luigi Di Maio – c’è anche quello di Ugo Grassi che, dopo il voto a Palazzo Madama sul Mes (il Meccanismo Europeo di Stabilità), ha scelto di accettare le lusinghe del Carroccio, dando sempre meno vigore ai numeri del Movimento 5 Stelle al Senato (e, di conseguenza, alla maggioranza).
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«Partecipa, scegli, cambia», recitava il motto pentastellato che accompagnava la foto del profilo Facebook pubblicata da Ugo Grassi il 18 febbraio del 2018, a pochi giorni dalle elezioni politiche che porteranno il Movimento 5 Stelle a essere il partito – o la forza politica – più votata dagli italiani. E da quel giorno sembra esser passata un’era geologica.
Ugo Grassi e il passaggio alla Lega
Un motto che, guardandolo con gli occhi dell’attualità (e con ironia), sembra presagire a quanto accaduto negli ultimi giorni. Insieme ai colleghi senatori Francesco Urraro e Stefano Lucidi, Ugo Grassi ha deciso di svincolarsi dal Movimento 5 Stelle in cui non si riconosce più per via dell’atteggiamento avuto e tenuto anche sul Mes. Il tema principale, però, è quello della leadership di Luigi Di Maio e di quell’altro motto – uno vale uno – che è venuto meno da tempo, come denunciato già da altri parlamentari.
Le motivazioni della sua scelta
«Il punto è che il mio dissenso non nasce da un mio cambiamento di opinioni bensì dalla determinazione dei vertici del Movimento di guidare il Paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine – ha scritto il nuovo senatore della Lega in una lettera aperta -. Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere), da non dover neppure essere esposti. Basti l’esempio della gestione dell’ex Ilva per dar conto dell’assenza di una programmazione nella gestione delle crisi»
(foto di copertina: da profilo social di Ugo Grassi e Lega – Salvini Premier)
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