Un sospetto positivo all’Union salta la gara di calcio di sabato 31 a Trento
Giusti: «Prima o poi un caso me lo aspettavo, ma la Lega ci ha lasciati soli» A forte rischio anche il derby di mercoledì a Sedico e la partita con la Clodiense
FELTRE. La febbre, il tampone rapido, la positività. Il Covid – 19 ha colpito l’Union Feltre, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista sportivo e non. Rinviato ovviamente l’anticipo di oggi pomeriggio a Trento, a serio rischio anche il derby di mercoledì a Sedico e il successivo impegno di domenica 8 novembre contro la Clodiense.
L’unica (remota) speranza è che il tampone molecolare dia un risultato diverso rispetto a quello rapido, al quale un calciatore verdegranata si è sottoposto ieri mattina. Siamo di fronte però ad una piccolissima possibilità, mentre la realtà parla di un gruppo squadra già in autoisolamento fiduciario e pronto a dover svolgere i dieci giorni di quarantena.
E sempre più viene da chiedersi se, con l’attuale protocollo, vale ancora la pena continuare con i campionati dilettantistici nazionali, seppur salvati dall’ultimo Dpcm. Ieri ad esempio è saltata nel girone C anche Cartigliano – Adriese, dopo i rinvii arrivati giovedì relativi a Chions – Manzanese e Virtus Bolzano – Arzignano. Tutta la serie D, a ieri pomeriggio, contava già oltre 40 partite saltate in appena nove raggruppamenti.
TIMORE FOCOLAIO
L’allarme all’Union era scattato giovedì sera, quando un giocatore verdegranata ha avvertito staff e società della comparsa di uno stato febbrile. A quel punto i dirigenti si sono mossi in tutta fretta, organizzando per ieri mattina un tampone rapido. L’auspicio era che si trattasse solamente di influenza, ed invece il test ha confermato la temuta positività.
Di conseguenza sono scattate le procedure del caso: tampone molecolare per il giocatore ed autoisolamento dei contatti stretti. Tra cui l’intero gruppo squadra. Inevitabile di conseguenza il rinvio di Trento – Union Feltre, dopo aver già saltato Union Feltre – Arzignano la scorsa settimana. Ma il timore è che le conseguenze della positività si trascinino per le lunghe.
«Prima o poi me lo aspettavo un caso, era inevitabile», allarga le braccia il presidente Nicola Giusti. «I giocatori ora devono vivere nelle rispettive abitazioni il più distanziati possibile dai compagni di appartamento o famigliari. Temiamo però vengano riscontrate ulteriori positività nei prossimi giorni, le quali temo comporterebbero uno slittamento in avanti della fine della quarantena. Stiamo parlando di una situazione difficile e con le inevitabili conseguenze del caso. Io stesso, dovendo tutelare il mio lavoro, non frequentavo da tempo lo spogliatoio».
ED ORA?
Se in queste situazioni ha ancora senso parlare di calcio, l’Union ora deve affrontare una serie di problematiche. La prima delle quali il recupero delle sfide saltate. Due al momento, ma è altamente probabili che diventino sempre di più.
«Rischiamo di poter tornare in campo solo il 15 novembre a Montebelluna», sottolinea Giusti, «con quattro turni da recuperare non si sa bene quando. Le squadre nel momento in cui si sono iscritte sapevano delle difficoltà a cui tutti quanti saremmo andati incontro, ma detto ciò la Lega Nazionale Dilettanti ci ha lasciati soli a gestire mille problematiche. Salvo però richiedere iscrizione e fideiussione dello stesso importo della passata stagione...». —
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