Massimo e Laura, 72 anni, divisi dal Covid: «Sarà un Natale WhatsApp»
LUCCA. «Da soli si va più veloce, ma insieme si va più lontano». Il ritornello della canzone cantata dalla coppia di youtuber preferita dai bambini mal si adatta a questi tempi di restrizioni e regioni colorate con i toni dell’autunno, in cui non si va da nessuna parte (da soli o insieme) e spesso si è costretti all’isolamento. Massimo Rossi e Laura Giacomelli, entrambi 72enni, lo sanno bene.
Sono una coppia da 23 anni ma non sono sposati e hanno due residenze diverse: lui lucchese di San Concordio, lei vinciana della frazione di Vitolini. Per stare insieme di strada ne hanno fatta tanta: a volte andava lui a Vinci, altre veniva lei a Lucca. Un moto perpetuo. Ma da quando la Toscana è diventata prima arancione e poi rossa, non si sono più visti. E dovranno stare separati anche a Natale. «Alla nostra età trovarsi soli come cani il 25 dicembre non è bello – spiega Massimo, che per anni ha lavorato alla gastronomia dell’Esselunga di San Concordio – Oltretutto non scoppio di salute: mi sono operato al cuore qualche tempo fa e mi hanno messo tre bypass. Un po’ di compagnia non guasterebbe. Perché non viviamo assieme? Perché Laura ha una figlia a Lamporecchio e ha sempre voluto tenere la sua casa. Io idem. In questi anni abbiamo fatto su e giù: a volte veniva lei per una settimana, altre volte andavo io per qualche giorno. Ci piaceva così e finora è andata bene».
Col Covid e la geografia a colori le cose sono cambiate e il nomadismo sentimentale della coppia ha subito un brusco stop. «Già durante il primo lockdown siamo rimasti separati per settimane – racconta Laura dalla sua casa di Vinci – Come superiamo la distanza? Con le videochiamate su WhatsApp. Chiacchieriamo a ore e faremo così anche nel giorno di Natale. Prenderò il mio mini-albero, lo metterò sulla tavola con un bottiglia di spumante, poi mi collegherò con Massimo. Non sarà il primo Natale che stiamo separati: io ho un figlio in Carinzia e per le feste, se non veniva giù lui, andavo a trovarlo io. Stavolta è diverso: entrambi i miei figli non potrò vederli perché stanno fuori Vinci (una a Lamporecchio e l’altro in Austria, ndr). Lo stesso vale per Massimo. Sarà un Natale in solitudine per me e per lui».
I regali, però, se li sono fatti lo stesso. «Mi ha comprato un essiccatore per la frutta e i fiori – racconta Laura, che in passato ha lavorato nel ramo delle assicurazioni – Invece io gli ho comprato una felpa. Amazon? Macché. Li abbiamo presi in negozio e aspettiamo la fine di queste misure per scambiarceli di persona».
C’è amarezza ma anche consapevolezza che il contesto impone a tutti un po’ di sacrificio: «Credo che nella nostra situazione ci siano molte altre coppie ed egoisticamente parando le direi che sono provvedimenti ingiusti – spiega Laura – Se poi guardo quello che è successo capisco che chi è al governo ritenga opportuno mettere delle limitazioni alla circolazione».
Da soli, dunque, Laura e Massimo non vanno né veloci né lontano: semplicemente se ne stanno chiusi in casa, ciascuno nella sua, ad aspettare che questo strano Natale passi. Magari portandosi via il Covid e lasciandoci in regalo la vecchia libertà. —