Il vaccino Oxford-AstraZeneca in via di approvazione. Disponibilità prevista dal 4 gennaio
Il Regno Unito lancerà il vaccino COVID-19 sviluppato dall’Università di Oxford a partire dal 4 gennaio, secondo i piani elaborati dai ministri. Lo rende noto il Sunday Telegraph, sottolineando che il governo britannico conta di somministrare le prime dosi del vaccino di Oxford, che è stato concesso in licenza alla società farmaceutica AstraZeneca, nelle prossime due settimane. Tale vaccino dovrebbe ricevere l’approvazione da parte degli organi competenti entro pochi giorni e l’attesa è grande da parte del governo britannico poiché la sua economicità e facilità di conservazione consentiranno di vaccinare più rapidamente rispetto al vaccino BioNTech / Pfizer, che è stato approvato in UK all’inizio di questo mese, ma deve essere mantenuto a meno 70 ° C e può essere spostato solo quattro volte all’interno di una catena del freddo prima di essere utilizzato.
Il via libera da parte dell’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari sul vaccino di Oxford potrebbe arrivare già il prossimo martedì. Nel frattempo, AstraZeneca non ha rilasciato commenti, ma fonti del Ministero per la salute hanno reso noto che l’agenzia britannica addetta al controllo dei medicinali sta esaminando i dati finali degli studi clinici di fase 3 dell’Università di Oxford / AstraZeneca per determinare se il vaccino soddisfa i rigorosi standard di qualità, sicurezza ed efficacia.
Se così fosse, si aprirebbe la prospettiva di un ulteriore incremento della vaccinazione anti-Covid anche in Italia, considerato che nel mese di agosto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un accordo europeo con AstraZeneca, per la fornitura complessiva a più Paesi di 400 milioni di dosi del vaccino.
IL MECCANISMO D’AZIONE ALLA BASE DEL VACCINO
La tipologia del vaccino elaborato a Oxford in collaborazione con l’Istituto Jenner è diversa rispetto a quella a base di mRNA di Moderna e Pfizer. Parte dal virus del raffreddore degli scimpanzé (adenovirus). La proteina Spike – quella utilizzata dal virus Sars-CoV-2 per entrare nella cellula umana – viene prodotta chimicamente in laboratorio e quindi inserita all’interno dell’adenovirus, privato del suo patrimonio genetico, ovvero della capacità di infettare.
Obiettivo del vaccino allo studio: stimolare nell’organismo attaccato dal Sars-CoV-2 la produzione di anticorpi contro la proteina Spike, prevenendo in questo modo la malattia.