Impennata dei contagi e mancano più di mille sanitari tra positivi e non vaccinati: gli ospedali del Fvg devono essere riorganizzati, tagliato il 40% degli interventi
foto da Quotidiani locali
UDINE. Tra contagiati, soprattutto a causa della variante Omicron, e personale sospeso perchè non in regola con gli obblighi vaccinali, il Friuli Venezia Giulia deve fare a meno di oltre mille tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e, più in generale, dipendenti della Salute.
Così, di fronte a un aumento dei contagi che produce, come sempre, una parallela crescita dei ricoveri – anche se non al livello dello scorso anno grazie alla campagna vaccinale –, la Regione è costretta a rimodulare i servizi negli ospedali e, spesso, anche sul territorio. Con la prima, pesante, conseguenza che porta a una drastica riduzione del numero degli interventi chirurgici differibili. La situazione appare difficile in tutte le aree del Friuli Venezia Giulia.
Partiamo dal territorio dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale, cioè l’ex provincia di Udine. Attualmente, nei vari ospedali, risultano ricoverate 22 persone in Terapia intensiva, 82 in area medica, 12 in subintensiva e altrettante in chirurgia dopo la trasformazione del reparto in area dedicata a pazienti Covid. L’ondata pandemica ha portato alla chiusura del day surgery e alla riduzione del 40% dell’attività chirurgica preservando, però, gli interventi oncologici e quelli di fascia A.
Al Santa Maria della Misericordia di Udine, inoltre, è in corso la valutazione per l’apertura (probabile) di quattro nuovi posti letto dedicati ai positivi con un parallelo taglio dell’attività ambulatoriale nei distretti sanitari. E se la disponibilità di ricoveri in Terapia intensiva non Covid è stata riorganizzata includendo anche quelli disponibili negli altri ospedali della provincia, da oggi verranno attivati 15 nuovi posti letto in area medica a Palmanova.
Nell’Azienda sanitaria Friuli occidentale, cioè quella che racchiude l’ex provincia di Pordenone, a ieri risultavano essere ricoverati in Terapia intensiva quattro pazienti oltre a 27 – di cui 10 con la necessità di assistenza subintensiva – in pneumologia e 70 persone accolte in area medica. Anche nella Destra Tagliamento l’attività chirurgica è stata sottoposta a una riduzione del 40% – preservando gli interventi urgenti e non differibili –, ma al momento viene mantenuta quella ambulatoriale. Il Cro di Aviano, invece, non prevede, al netto di peggioramenti, alcuna riduzione di attività e ha messo a disposizione dell’Azienda sanitaria due dei quattro posti – prontamente occupati – riservati ai pazienti Covid negativi.
Complicata, andando oltre, è anche la gestione della pandemia, da un punto di vista delle ospedalizzazioni, nell’area Giuliano Isontina. All’interno dell’Azienda di Trieste e Gorizia, infatti, si è già andati incontro alla riconversione, all’ospedale Maggiore del capoluogo regionale, della geriatria in geriatria Covid con la parallela chiusura della riabilitazione. Attualmente risultano ricoverati 52 pazienti positivi e sono stati aperti ulteriori 16 posti letto all’interno del reparto di Malattie infettive.
A Cattinara, restando sempre a Trieste, sono invece 26 i pazienti ricoverati in subintensiva, 13 in Terapia intensiva e 33 in quell’area medica riconvertita, da tempo, in reparto Covid. A Gorizia, poi, sono 33 i posti letto occupati nei reparti di Medicina d’urgenza e interna.
E se nella mattinata di martedì 11 gennaio verranno attivati quattro posti letto di Terapia intensiva – che potranno essere ampliati a otto non appena l’Azienda sanitaria riavrà a disposizione il personale Covid positivo – anche a Trieste e Gorizia l’attività chirurgica è stata ridotta del 40% con la parallela chiusura del day surgery. La sofferenza per la mancanza di personale, infine, impatta anche all’istituto Burlo Garofolo dove pare essere possibile, se non addirittura probabile, un taglio dell’attività operatoria già nel corso di questa settimana. Da segnalare, purtroppo, come al Burlo Garfolo risulti esserci una bambina, positiva al Covid, ricoverata in Terapia intensiva.