Docenti, bidelli e impiegati: oltre 1.400 i non vaccinati nelle scuole della regione
Di questi 403 insegnanti e 50 Ata sono già stati sospesi, ora mancano i supplenti. La direttrice Beltrame: gli altri sono assenti per malattia, congedi o aspettative
UDINE. Solo nelle scuole statali della regione 1.086 insegnanti e 326 tra collaboratori scolastici e amministrativi non risultano in regola con l’obbligo vaccinale.
Si tratta del 5,58 per cento dei 18.447 docenti e del 6,22 per cento dei 5.233 unità di personale Ata in servizio. A
lle 1.412 persone non in regola negli istituti pubblici si aggiungono il 4,5 per cento degli insegnanti e il 3,9 per cento del personale non docente presente nelle scuole paritarie.
Di questi meno della metà sono stati sospesi – al momento sono 403 docenti e 50 tra bidelli e amministrativi –, tutti gli altri sono assenti o per malattia, per congedi oppure sono in aspettativa.
Molti di questi hanno trovato il modo di evitare la sospensione e di mantenere lo stipendio.
Di fronte a questi numeri l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, assicura la disponibilità della Regione a individuare, d’Intesa con l’Ufficio scolastico regionale (Usr), «eventuali ulteriori interventi di rispettiva competenza per la gestione dell’emergenza».
Il monitoraggio
La fotografia della situazione è stata scattata dall’Usr attraverso la distribuzione dei questionari ai dirigenti scolastici e ai coordinatori didattici. Dal 7 al 15 gennaio, hanno risposto il 98 per cento delle scuole statali (164 su 167) e il 72 per cento delle paritarie, 162 su 224. Il risultato rivela percentuali di assenti sicuramente più elevate rispetto a quelle indicate, nei giorni scorsi, dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, con tutte le conseguenze che questo comporta ai presidi costretti a ricorrere alle matricole universitarie pur di riuscire a garantire un sostituto.
Dei 19.447 docenti in cattedra nelle scuole statali, 1.086 (5,58%) non sono in regola con l’obbligo vaccinale così come non lo sono le 326 (6,22%) delle 5.233 unità del personale Ata in servizio. I docenti sospesi, però, sono solo 403, il 37,10 per cento dei non vaccinati che rispetto al numero complessivo si attesta al 2 per cento.
Analoga la situazione tra il personale Ata: anche n questo caso i sospesi non superano il 40,8 per cento e il 2,5 per cento sul totale. Il 42 per cento dei docenti sospesi e il 37 per cento dei collaboratori e degli amministrativi sospeso sono già stati sostituiti.
I presidi faticano a trovare supplenti, la difficoltà è emersa anche dalle loro risposte al monitoraggio. «I dirigenti – spiega la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame – segnalano notevoli difficoltà nelle sostituzioni del personale sospeso e degli assenti anche per Covid, nelle ultime settimane i positivi sono aumentati notevolmente».
Non va meglio negli istituti paritari dove la percentuali degli insegnanti non in regola con l’obbligo vaccinale è pari al 4,5 per cento con il 48,43 già sospesi, mentre quella del personale non docente si attesta al 3,9 per cento. Di questi la metà è sospesa.
Le valutazioni
«Il Tavolo interistituzionale regionale – precisano Rosolen e Beltrame – ha condiviso la necessità di disporre dei dati numerici sul personale non in regola con i vaccini e sospeso dal servizio. Ora si riunirà per analizzarli e dare risposte alle criticità emerse».
Le percentuali destano comunque preoccupazione nell'assessore regionale la quale sottolinea: «Questi numeri non vanno sottovalutati, continueremo a monitorare l’andamento della pandemia rispettando le indicazioni che auspichiamo siano sufficienti a contenere la diffusione del virus e ad assicurare la scuola in presenza e in sicurezza».
I finanziamenti
Nel corso del conteggio dei non vaccinati, la direttrice dell’Usr e l’assessore hanno fatto il punto sui finanziamenti ricevuti dal Ministero e dalla Regione.
Nel primo caso, solo tra il 2020 e il 2021, le scuole hanno ricevuto 7 milioni di euro solo per l’aumento della dotazione tecnologica e per favorire le competenze professionali del personale.
A questi vanno aggiunti i 18 milioni di euro del Programma operativo nazionale (Pon) per la didattica digitale, la realizzazione di reti cablate e wireless e per ridurre il divario digitale.
«Negli ultimi due anni, per l’ammodernamento della dotazione tecnologica sono arrivati 25 milioni di euro» sottolinea Beltrame nel ricordare che per l’avvio dell’anno scolastico le scuole hanno ricevuto 23. 483 milioni di euro.
Anche l’assessore evidenzia il cosiddetto “Pacchetto scuola” che, complessivamente, ha messo a disposizione degli istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia 7,8 milioni di euro.
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