La famiglia del 18enne morto nell’ultimo giorno di stage: «Grazie Presidente per aver ricordato il nostro Lorenzo»
Da Morsano di Strada il ringraziamento al Capo dello Stato di Maria Elena, Valentina e Dino Parelli
CASTIONS DI STRADA. «Grazie presidente Mattarella per aver ricordato Lorenzo e per aver fatto riferimento al valore che attribuiamo alla vita, questo a nostro parere è il punto essenziale».
È un grazie commosso, molto sentito quello che esprimono al Capo dello Stato, da Morsano di Strada, Maria Elena, Valentina e Dino Parelli: la mamma, il papà e la sorella di Lorenzo, il diciottenne morto nello stabilimento della Burimec a Pavia di Udine, nel suo ultimo giorno di formazione professionale in azienda.
Il presidente, Sergio Mattarella, nel discorso di insediamento alla Camera, ha ricordato Lorenzo indicando «l’azzeramento delle morti sul lavoro» tra gli obiettivi che dovrà raggiungere il Paese.
La famiglia
«Giovedì pomeriggio abbiamo seguito in diretta il discorso di insediamento del presidente Mattarella. Siamo rimasti profondamente emozionati quando, iniziando a introdurre il tema della dignità immediatamente collegato alle morti sul lavoro, ha nominato il nostro Lorenzo, dimostrando di conoscerne profondamente la vicenda nonché di esserne stato toccato personalmente», affermano i genitori e la sorella del giovane, nel riconoscere al presidente della Repubblica di aver saputo interpretare il loro dolore.
«Non solo – aggiungono Maria Elena, Valentina e Dino–, le parole seguenti hanno fatto riferimento simultaneamente al valore che attribuiamo alla vita e questo a nostro parere è il punto essenziale. Abbiamo espresso in tal senso la nostra riconoscenza al Presidente, quale garante di tutte le istituzioni, oltre che il nostro augurio per il suo alto compito».
Tenendosi per mano così come, mercoledì pomeriggio, hanno salutato per l’ultima volta Lorenzo, Maria Elena, Valentina e Dino Parelli si incamminano verso il domani facendo tesoro del sorriso, dello sguardo, dei valori su cui si basava anche la vita di Lorenzo. La famiglia Parelli elabora il lutto in silenzio, stretta nell’abbraccio dei parenti, degli amici e dei conoscenti perché la morte di Lorenzo, come ha detto don Roberto Rinaldo nell’omelia, durante la cerimonia funebre, «ha fermato il tempo di tutti noi, ha sconvolto la routine delle nostre vite».
Il Capo dello Stato
La morte di Lorenzo, un ragazzo meraviglioso, silenzioso, attento, amante delle moto e della montagna, ha colpito l’Italia intera e il presidente della Repubblica ha avvertito e colto quel dolore. Nel richiamare i compiti indicati dalla Costituzione, Mattarella si è soffermato «sulla dimensione sociale della dignità e sul suo significato etico e culturale che riguarda il valore della persona e chiama in causa l’intera società. Dignità – ha aggiunto il Capo dello Stato – è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società».
Dall’aula di Montecitorio si è sollevato un applauso altrettanto sentito e il suo eco è arrivato alla famiglia Parelli, spronandola a continuare a guardare alla vita con la certezza di trovare nelle piccole cose un segno che la conduca a Lorenzo. Maria Elena, Valentina e Dino Parelli sono riconoscenti al Capo dello Stato per aver saputo cogliere il valore che loro stessi attribuiscono alla vita considerandolo il punto essenziale delle loro esistenze segnate dalla perdita di Lorenzo.