Curtatone in lutto: se n’è andato Marconi, volontario instancabile
Pro Loco, Fiera delle Grazie, concorso dei madonnari: mezzo secolo di impegno per promuovere il territorio
CURTATONE. Un uomo di poche parole ma che in oltre mezzo secolo di volontariato ha dato lustro a Curtatone. Pietro Marconi, classe 1936, se n’è andato ieri, era malato da tempo. «Persone come lui non possono morire, non ho ancora realizzato» spiega al telefono Cesarino Spezia, amico di una vita. Loro due, insieme a pochi altri, sono tra gli artefici del concorso dei madonnari, della popolarità della Fiera delle Grazie, tra i fondatori della Pro Loco di Grazie.
«Era schivo, non voleva apparire mai – ricorda Spezia – eppure senza di lui non avremmo potuto ottenere i risultati che sono arrivati nel corso degli anni: ad esempio ormai si dà per scontato che il concorso del madonnari sul sagrato di Grazie, ma quando l’idea è nata molti ci guardavano storto. Pietro era un uomo del fare, insegnava ai giovani attraverso l’esempio. Se si escludono le società sportive, ha dato l’anima per tutte le attività di volontariato di Curtatone. Pietro è una persona insostituibile, il destino ha voluto che non potesse assistere alla prima edizione della Fiera dopo il Covid. Era sempre pronto a dare una mano, non voleva apparire in prima persona ma ha fatto tanto per promuovere Grazie, Curtatone, il suo territorio».
Marconi di mestiere era capo contabile nell’azienda di famiglia, l’Officina Marconi, eccellenza che per molti anni ha collaborato con l’esercito italiano. Appassionato di lirica, si è speso in prima linea per il teatro Verdi di Buscoldo. Pur essendo stato per decenni in contatto con le realtà politiche del territorio, Marconi non si è mai impegnato direttamente nell’amministrazione della cosa pubblica. Lascia la sorella Laura che gli è stata accanto fino all’ultimo.
I funerali di Marconi si svolgeranno domani alle ore 10.15 partendo dalla casa funeraria Maffioli per la chiesa di Montanara, poi si proseguirà per il cimitero locale. «Pietro è verrà ricordato come una persona buona e leale – dice Spezia –. La sua enorme esperienza è un patrimonio che dovrà essere tramandato a chi oggi si occupa della Fiera e in generale della promozione del territorio».