L'eternità degli scatti di Arianna Di Romano. A Marfisa d'Este si va "Oltre lo sguardo"
Le fotografie in mostra fino a giugno. Sgarbi: "Qui la vita ritratta nella sua condizione primaria"
FERRARA. Sogni futuri, tradizioni antiche, usanze secolari e nuove consapevolezze emergono dagli occhi dei soggetti immortalati da Arianna Di Romano, la fotografa che ha inaugurato ieri (sabato 19 febbraio) a Palazzina Marfida d’Este la sua mostra personale. “Oltre lo sguardo”, questo il titolo della rassegna, è visitabile da oggi al 12 giugno e porta nelle stanze della dimora ferrarese (corso Giovecca, 170) un pezzo di mondo. I soggetti scelti dalla fotoreporter appartengono a universi remoti, alcuni vicini ma allo stesso tempo lontanissimi. Ci sono i bambini trovati in Asia, soprattutto in Myanmar, ma anche nei campi rom dietro casa. Gli scatti, quasi tutti in bianco e nero, restituiscono con forza vite e attimi scampati per sempre all’oblio grazie al suo obiettivo.
Presente infinito
«In questi 59 scatti - ha detto ieri Marco Gulinelli, assessore alla cultura del Comune di Ferrara - c’è un dialogo costante tra attimo e infinito. Le foto lasciano un segno e sono sicuro che quelle di Arianna Di Romano saranno per il visitatore occasione di riflessione». La fotografa è nata in Sardegna e si è trasferita in Sicilia, isola in cui vive tutt’ora, e per l’assessore questa dimensione ha influito nella sua arte. «A me - ha aggiunto Gulinelli - la fotografia ha sempre dato un senso di emancipazione. Fin da bambino mi piaceva scattare; vedere l’immagine sulla Polaroid era una conquista». Anche Andrea Maggi, assessore ai lavori pubblici, ha voluto dire la sua sulla mostra e sul luogo in cui è stata allestita: «L’atmosfera rinascimentale che si respira tra le mura della Marfisa si mescola con il presente portato da queste foto. I soggetti di Di Romano hanno espressioni folgoranti che ti restano dentro». Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Kingford, la mostra è un viaggio attraverso l’obiettivo della fotoreporter sulla scia di grandi maestri come Elliott Erwitt e Robert Doisneau per la poesia e la composizione, Sebastião Salgado per il trattamento dell’immagine, Sergio Larrain e Dorothea Lange per l’attenzione agli ultimi.
Fuori dal tempo
«Arianna - ha spiegato Pietro Di Natale, direttore di Ferrara Arte - è riuscita a cogliere la bellezza. La sua fotografia porta con sé la memoria dei luoghi, trasmette emozioni. In parete ci sono attimi di vita perduti nel tempo ma catturati da lei». Emozionata e commossa la protagonista si è limitata a un timido saluto e a un ringraziamento. «Spero le foto parlino per me. Sono onorata di essere qui». Vittorio Sgarbi ha poi parlato di Palazzina Marfisa d’Este come di un luogo fuori dal tempo e ora, in questo spazio dedicato alla fotografia, anche fuori da sé. Un luogo unico a Ferrara e non solo. Del resto, come ha detto proprio il critico di Ro: «Ferrara è una città che va aldilà della realtà».
La mostra è visitabile tutti i giorni da lunedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ingresso 2-4 euro. Per info: 0532.244949, comune.fe.it/marfisa.
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