Dolomiti, una meraviglia di Raimondi stende il San Martino Speme
Prestazione sottotono dei bellunesi contro l’ultima della classe ma tre punti che avvicinano al quinto posto del Caldiero
Dal rigore sbagliato a Levico alla rete che ha fatto crollare il muro difensivo del San Martino Speme. È ancora Andrea Raimondi il protagonista della Dolomiti Bellunesi, ma stavolta in positivo dopo l’errore costato il mancato pareggio mercoledì nel recupero. L’attaccante ha girato in porta in sforbiciata la palla dell’1-0 sul finire del primo tempo ed è stato il gol che ha consegnato tre punti d’oro ai dolomitici. Non poteva esserci altro risultato contro i veronesi ultimi in classifica, ma il recente pari contro il Cattolica invitava alla massima prudenza nei pronostici. Stavolta è andata diversamente ed ora il quinto posto occupato dal Caldiero è distante solo un paio di lunghezze. Le note liete comunque terminano qui. Perché contro un avversario apparso ben più debole dei romagnoli, si è sviluppata una partita piuttosto sonnolenta e ben poco vibrante. La Dolomiti è apparsa stanca fin da subito e meno male che ha avuto la forza di accelerare nella seconda parte della prima frazione, quando appunto è arrivato il gol. Ma per il resto tanti errori, molto acido lattico e poche idee. Vero, la difesa ha tenuto, però il San Martino Speme davanti è stato pochissima cosa. Anche se nella ripresa un paio di situazioni pericolose le ha create, cestinandole però subito dopo. Insomma, ci si tiene i tre punti e poco altro.
RAIMONDI GOL
C’è De Carli squalificato, in aggiunta agli infortunati di lungo corso Corbanese e Trevisan. Lauria lo sostituisce con Tibolla, schierando Toniolo terzino destro. Davanti giocano larghi Episcopo e Cossalter ai lati di Raimondi. In porta torna titolare Masut al posto di Lombardi.Si mette in proprio Cossalter all’11’ per sbloccare l’iniziale empasse della gara, ma dopo una bella giocata personale conclude centrale. È comunque rinunciatario l’atteggiamento offensivo del San Martino Speme, a cui interessa solo provare a tenere il più a lungo possibile la porta inviolata. Difendono a cinque gli ospiti e a centrocampo il tecnico Colantoni ne piazza quattro, lasciando il solo Antinoro di punta. Prova a scalfire la muraglia Mosca con un suo cross, deviazione complicata di testa da parte di Episcopo che termina alta. Si infortuna negli ospiti Bertaso, dentro Menegazzi. Ad un certo punto ha un sussulto d’orgoglio la compagine veronese, ma dopo una buona manovra offensiva va al tiro troppo alto Ferrarese. Un minuto dentro palla dentro di Tibolla a servire Mosca in area, tirocross basso assai insidioso ma sul quale non riescono ad avventarsi né Onescu e né Episcopo. Cresce comunque la pressione della Dolomiti e al 39’ ecco il gol che sblocca la gara. Lancio in profondità verso Cossalter che punta il diretto avversario sulla fascia sinistra, crossa al meglio in zona secondo palo dove Raimondi in sforbiciata infila il pallone dell’1-0. Al riposo si va con questo risultato.
SBADIGLI E… BRIVIDI
Rischia quasi subito Toniolo, il quale chiude Ciuffo in fase difensiva dentro l’area ma poi si fa rubare il pallone dallo stesso numero 10 che appoggia dentro l’area. Qui Polo potrebbe concludere imparabilmente verso Masut, invece il tiro svirgolato va a finire addirittura in zona fallo laterale. Lauria fa qualche urlata a decibel più alti del solito e cerca di ricorrere anche ai cambi. Gjoshi rileva Tibolla, poi Posocco entra al posto di Episcopo. In cronaca davvero poco, se non un tiro di Cossalter alto. Ecco anche De Paoli al posto di Cossalter, ma occhio al 77’ perché nel frattempo i veronesi alzano un po’ il baricentro e con Balde costringono il portiere di casa alla prima parata della sfida. Accadrà poco o nulla dopo, se non l’ingresso del 2004 Piazza al posto di De Leo. Al triplice fischio più un sospiro di sollievo tra il pubblico. Comunque contava la vittoria e quella arriva, concludendo la settimana fitta di impegni con sei punti sui nove a disposizioni. Domenica si va a Campodarsego con l’obiettivo di respingere l’assalto dei padovani alla sesta posizione. Servirà però qualcosa in più, rispetto a ieri.