Occupazione Liceo artistico, accertamenti in corso da parte della polizia
Identificati tutti gli studenti e il personale presente mercoledì pomeriggio. Stamani incontro tra un gruppo di liceali e il nuovo provveditore
PISTOIA. Sono in corso accertamenti da parte della questura di Pistoia, di concerto con la locale procura, pur non essendoci al momento denunce, in merito ai fatti conseguenti all'occupazione del liceo artistico Petrocchi di Pistoia, avvenuta nel tardo pomeriggio di mercoledì.
L'occupazione è stata caratterizzata da momenti di forte tensione, anche con contatti fisici, che hanno causato il ricorso alle cure mediche in ospedale per alcuni insegnanti e alcuni ragazzi, tutti con referto di pochi giorni. e' quanto si apprende da fonti investigative. In serata parte degli occupanti ha lasciato la scuola, ma una decina di ragazzi sono rimasti all'interno dell'edificio. Gli ultimi sono usciti dopo mezzanotte, dopo ore di trattative. Sul posto sono intervenuti la polizia e i vigili urbani di Pistoia. Le motivazioni della protesta sarebbero le stesse per le quali la scuola era stata occupata anche a febbraio: episodi di omofobia, discriminazione razziale e apologia di fascismo di cui si sarebbero resi protagonisti, circa un anno fa, due insegnanti del liceo. La polizia dopo l'uscita degli ultimi occupanti ha controllato la scuola, riscontrando che non ci sono stati danneggiamenti.
Nella mattina di giovedì 10 marzo un gruppo di studenti del Petrocchi ha incontrato il neo provveditore Nicola Neri Serneri, che ha promesso un nuovo incontro tra un mese per fare un punto della situazione e ha ribadito che all'interno della scuola saranno fatti presto alcuni lavori, per i quali la Provincia ha ottenuto finanziamenti, e che sarà restituita l'aula tolta a inizio anno scolastico. Gli studenti, per voce di Camilla Manini, si sono detti parzialmente soddisfatti: "Non è stato messo niente nero su bianco. Se tra un mese non sarà successo niente ci ripresenteremo al provveditorato".
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