Aveva donato la casa al Comune a condizione che si prendesse cura della sua tomba: ora l’abitazione di Olga accoglierà chi scappa dalla guerra
Il sindaco conferma: aspettiamo due famiglie dall’Ucraina
PASIAN DI PRATO. Sono bastati pochi giorni, all’amministrazione comunale di Pasian di Prato, per decidere che destinazione dare all’abitazione donata da Olga Zilli dopo la sua morte. La casa, il cui lascito è stato accettato nel corso dell’ultimo consiglio, servirà per dare ospitalità alle famiglie ucraine in fuga dalla guerra. «Il gesto di generosità della signora Olga è stato provvidenziale - ha ammesso il sindaco, Andrea Pozzo - in quanto ci consente di mettere a disposizione l'immobile per i profughi ucraini».
Nel territorio di Pasian di Prato sono già presenti una ventina di persone scappate dalle zone di guerra, ma hanno tutte trovato ospitalità da parenti o conoscenti. Tra domenica 13 e lunedì 14 marzo, però, arriveranno in paese due donne con i loro due figli che non hanno ancora un posto dove andare. «Abbiamo messo in piedi un sistema di accoglienza di emergenza - aggiunge Pozzo - e in questa prima fase chi arriverà troverà posto nel centro di aggregazione giovanile. Ringrazio la squadra comunale di Protezione civile per aver approntato la struttura all’accoglienza. Una volta ultimate le verifiche di tipo sanitario da parte dell’Azienda, le persone saranno trasferite nella casa di Olga, dando loro una sistemazione dignitosa».
Nel frattempo, quindi fino all’inizio della prossima settimana, il Comune provvederà a ripristinare gli allacciamenti di luce e gas nell’abitazione della signora Zilli, predisponendola per accogliere le due famiglie ucraine. «Ci sentiamo in dovere di rispondere all’appello del prefetto - rimarca il sindaco Pozzo - dando non solo un tetto a queste persone, ma predisponendo una rete supportata dagli enti e dalle associazioni che da tempo operano nella nostra comunità, per garantire loro una rapida integrazione. Essendoci dei minori, inoltre, ci stiamo muovendo per iscriverli quanto prima nelle scuole delle zona».
Le quattro persone in arrivo a Pasian di Prato provengono da uno dei campi profughi della Polonia, e sicuramente non saranno le sole che giungeranno in questo territorio. Ecco perché il Comune ritiene strategico poter contare su un immobile da adibire a “casa famiglia” per chi scappa dalla guerra.
A tale proposito l'amministrazione è intenzionata a coinvolgere anche realtà come “La Nostra Famiglia”, l’Enaip e l’istituto scolastico per migliorare il processo di accoglienza, attivando un servizio di mediazione culturale. «Dopo tutto quello che stanno passando - ha concluso Pozzo - dobbiamo dare il massimo per far stare bene queste famiglie, costrette a lasciare tutto in pochi giorni e con il pensiero di avere i propri cari impegnati in una guerra».