Il mondo della subacquea veneta rivive all’Eudi Show 2022
Dal propulsore subacqueo prodotto a Villorba ai premi ai divers della divisione sub di Mare Vivo Veneto. Fino all’appello dei gondolieri sommozzatori di Venezia. Tutte le curiosità dell’European Dive Show di Bologna che si è chiuso domenica, un grande meeting degli amanti del mare “pulito”
BOLOGNA. Si è chiusa la tre giorni dedicata alle “bolle” e agli amanti del mare, l’Eudi Show (European Dive Show), ossia la fiera sub che si svolge a Bologna, rinata dopo lo stop del Covid e un fermo di oltre due anni. Una festa per tutti i club, i gruppi sub, le scuole del Veneto, da Treviso a Padova passando per Venezia e Mestre. Ma anche per i fotografi, i ricercatori, gli apneisti, per il mondo della ricerca e della salvaguardia del mare. Per i tour operator specializzati in destinazioni subacquee.
LE 7 CURIOSITA’ DA SAPERE
1) L’APPELLO DEI GONDOLIERI SUB DI VENEZIA
Partiamo con Venezia. Per la prima volta quest’anno, all’Eudi Show hanno partecipato i gondolieri volontari sommozzatori, nati nel 2019, poco prima del lockdown, per ripulire i fondali dei canali veneziani.
Con la squadra dei gondolieri (Paolo Mattarollo, Lorenzo Brunello, Marco Pagan e Ferruccio Dalla Pietà) c’era anche Lorenzo Cervellin, che li ha preparati nell’utilizzo del casco sub, oggetto professionale utile in vista delle attività. I gondolieri sub lanciano un forte appello a chi possa aiutarli, sponsorizzando l’attività di pulizia.
2) MAR ROSSO NON E’ SOLO EGITTO
Tanti i tour operator, le barche sub, le agenzia specializzate in destinazioni paradisiache per i sub, spesso alcuni dei luoghi più interessanti da visitare. Non solo per acqua. Ma anche via terra. Non tutti sanno, però, che Mar Rosso non significa solo Egitto e Sharm, ma anche il Sudan.
E Arabia Saudita. Quest’ultima, ad esempio, è una delle località che il covid ha stroncato. Dopo dieci anni di chiusura ai sub, l’Arabia Saudita aveva finalmente riaperto le crociere ai diver nel 2019, verso fine anno. In molti avevano già spolverato le barche per far rotta alle Farasan Banks, paradisi ancora inesplorati, sabbia bianca, coralli rosa, pesce pelagico.
Niente da fare, è arrivato il lockdown. Da qualche mese l’Arabia è stata riaperta come la maggior parte delle destinazioni tranne qualcuna dove vige ancora la quarantena, e i sub sono tornati a riscoprire il Mar Rosso più autentico: Le Farasan, Gotha El Sharm, Seven Reef, Five Sisters, Yanbu. Tra i tour operator più specializzati nel Saudi, c’è La Compagnia del Mar Rosso.
3)IL TRASCINATORE SUBACQUEO: DA VILLORBA A BOLOGNA
Un sub sotto acqua, pinneggiando, può avanzare dieci metri al minuto, ma con un propulsore, anche detto trascinatore o scooter, può fare magie.
Una delle ultime mode per gli amanti delle bolle. A produrli e venderli in tutto il mondo è la Suex di Villorba, una delle aziende più specializzate esistenti in materia. Un propulsore ricreativo costa sui 3mila euro: batteria al litio, silenziosi, ecologici a impatto quasi zero. Arrivano a cento metri di profondità.
Quelli più tecnici costano tra i 10 e i 12 mila euro. La Suex (The submarine exploration company), che è leader mondiale, li vende alla Marina Militare, ai Vigili del fuoco, ai grossi cantieri, ai diving center più esclusivi delle Maldive o delle isole Fiji, ai parchi marini, alle università per la ricerca scientifica. E a chi ha soldi da spendere e non vuole farsi mancare nulla di tecnologico e all'ultimo grido sul suo Yacht.
4) LA DIFESA DEL BLU E LA MISSION DEL PADOVANO LORENZO
Mare Vivo ha premiato i sub e gli istruttori, singoli o i gruppi, che si adoperano per dare una mano a Mare Vivo in tutta Italia. Tra di loro c’è Alberto Lorenzon, 35 anni, responsabile sezione subacquea di Mare Vivo del Veneto: è padovano e promuove le attività di salvaguardia del mare. E' stato premiato a Bologna per la sua missione sub in giro per l'Italia.
Ma sta programmando attività di recupero a Chioggia e Caorle, per promuovere la cura del mare. In che modo? Recuperando le reti fantasma e gli pneumatici persi in mare. Le prossime missioni sono in programma a Caorle e Chioggia. All’Eudi sono presenti Greenpeace ma anche la Sea Shepherd Cove.
5) PLASTIC FREE
Per l’edizione 2022 sono state prese una serie di iniziative nella direzione della salvaguardia dell’ambiente e della sensibilizzazione sull’argomento. Con una particolare attenzione al problema della plastica e più nello specifico della plastica in mare. Il primo obbiettivo pratico è quello di eliminare la produzione di 50.000 bottiglie di plastica che sono il quantitativo stimato di consumo nei tre giorni della fiera. Persino il Dan International, l’assicurazione per infortuni subacquei valida in tutto il mondo, ha eliminato le tessere di plastica.
6) DAI PALOMBARI AL COMANDO INCURSORI
All’Eudi sono presenti tutti i corpi e le specialità delle forze armate che si occupano del mare. Ed è una delle poche fiere in cui trovare palombari, militari, finanzieri, vigili del fuoco, che spiegano le tecniche utilizzate svelandone i segreti. E’ possibile capire come funziona una camera iperbarica, un moderno scafandro da palombaro, intrattenersi con con il comando subacquei ed incursori.
Dare un’occhiata alla vestizione completa di un “Ardito incursore ricognitore” dotato di fucile HK 416, trascinatore stidd, autorespiratore a ossigeno.
7)MASCHERA GRADUATA, ZAVORRE DI PLASTICA RICICLATA E BRACCIALETTI REALIZZATI CON LA PLASTICA DELLE CORSIE DELLE PISCINE
All’Eudi ce nè per tutti i gusti. Spazio all’ecologia e alla creatività. Si possono acquistare maschere graduate, farsi realizzare la muta su misura e comperare un porta smartphone stagno a doppia chiusura. Ma anche la zavorra di plastica riciclata.
La Saplast, ad esempio, è una azienda di Monza che fa stampaggio di materie plastiche: con lo scarto delle produzioni, macina e realizza zavorra che all’interno ha il piombo, ma ricoperta di gomma riciclabile.
Gianluca Bertacche, invece, vicentino, produce braccialetti a pressione che vanno sotto acqua, pendagli a forma di manta e bracciali realizzati con la plastica delle corsie delle piscine. Provare per credere.