Delitto in comunità protetta. L’omicida è una donna di Noale
Ha spiegato ai carabinieri di aver ucciso la compagna d’appartamento perché le faceva i dispetti. Indagini per capire come mai avesse un coltello
NOALE. È di Noale la donna che domenica mattina ha ucciso a coltellate un’altra donna all’interno di un centro di salute mentale a Marostica, in provincia di Vicenza. Il delitto è avvenuto intorno alle ore 12.30.
Un quarto d’ora dopo l’omicida chiamava i carabinieri al 112 e con voce agitata riferiva di aver ucciso la coinquilina con un coltello e che voleva costituirsi.
L’aveva uccisa perché le faceva i dispetti, perché la odiava e che lei, in un momento di rabbia, l’aveva colpita al cuore ed al collo con un coltello.
La donna aggiungeva poi di abitare a Marostica, in un appartamento per persone con disagi psichiatrici. L’operatore le chiedeva di fornire le proprie generalità e la donna si presentava come Lisa Paiaro Bernato, di 54 anni, nata a Noale.
La gazzella dei carabinieri, pochi minuti dopo, raggiungeva l’indirizzo fornito ed effettivamente, all’interno di questo appartamento, trovava il corpo esanime di Maria Cristina Cavedon, 53 anni, riversa a terra e con evidenti ferite da taglio sul torace e sul collo.
La struttura, attiva da una ventina di anni, si trova in una zona residenziale e artigianale, non molto lontano dal centro storico di Marostica.
Alla base dell'accoltellamento, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stato un litigio violento tra le due donne, una delle quali ha impugnato un coltello colpendo più volte l'altra.
Del delitto si occupa il sostituto procuratore di turno, Barbara De Munari. Tra gli elementi al centro degli accertamenti il motivo che ha fatto scaturire la lite fra le due donne, e se vi siano state negligenze nella vigilanza della struttura, per cui l'omicida abbia avuto la possibilità di procurarsi il coltello con cui ha colpito la vittima.