Pensionata uccisa a Udine, la polizia sequestra un coltello nella casa del vicino
UDINE. Potrebbe essere un coltello da cucina l’arma con cui è stata uccisa Lauretta Toffoli, 74 anni, trovata morta, massacrata con 25 fendenti nel primo pomeriggio di sabato 7 maggio nel suo appartamento, al secondo piano di via Della Valle 4, a Udine.
Un coltello compatibile con le ferite da arma da taglio trovate sul corpo dell’anziana è stato sequestrato dalla polizia nell’appartamento del vicino, Vincenzo Paglialonga, 41 anni, che in quella casa era, da venerdì pomeriggio, agli arresti domiciliari.
Saranno l’autopsia (non ancora fissata) e le verifiche tecniche ad accertare se la donna è stata effettivamente uccisa col coltello sequestrato. «In tutte le cucine ci sono i coltelli – il commento dell’avvocato Piergiorgio Bertoli, che tutela Paglialonga, fermato con l’accusa di omicidio –. O si trovano riscontri oggettivi o stiamo parlando del nulla dal punto di vista processuale. Sarà anche importante verificare l’ora in cui il mio assistito si è liberato del braccialetto elettronico. L’ora del delitto e quella dell’evasione potrebbero non essere compatibili». Secondo i primi riscontri, l’omicidio dovrebbe essere avvenuto dall’1 all’1.30 della notte tra venerdì e sabato.
Tre i consulenti tecnici nominati dal legale: Edi Sanson, come esperto in materia di zona del crimine, Nicola Li Volsi, medico legale e la criminologa Linda Pontoni. «In questa fase – le parole di Sanson – non si possono esprimere giudizi e valutazioni. I professionisti incaricati dovranno prendere atto degli elementi raccolti e approfondire la scena del crimine, valutare lo stato della vittima e avere quel quadro d’insieme».
Martedì 10 maggio, alle 11, in carcere a Udine ci sarà l’udienza di convalida del fermo. Anche lunedì 9 maggio, intanto, la Squadra Mobile ha ascoltato diversi testimoni al fine di ricostruire i fatti.