Premi aziendali fermi al 2017, lavoratori di Siap in sciopero: «L’azienda va bene, ma i bonus di risultato sono invariati»
«In ballo anche adeguamenti normativi. Se non ci sarà dialogo, nuove azioni»
MANIAGO. Sciopero unitario di Fim, Fiom e Uilm alla Siap di Maniago. Tra le principali questioni per cui i lavoratori hanno incrociato le braccia (sono circa 500 e l’azione di pretesta è stata indetta nell’intero Gruppo Carraro) c’è il premio di risultato, la cui quota economica è ferma al 2017. Inconcepibile, a detta delle forze sociali, considerato che l’azienda va bene, è in crescita costante e ha lavorato molto anche nel difficile momento della pandemia.
«Impensabile che l’impresa riproponga lo stesso premio di risultato del 2017 da 1. 500 euro – hanno ribadito i sindacati –. Abbiamo chiesto 2 mila euro, ma sinora non abbiamo ottenuto nessun risultato. Se l’impresa verrà al tavolo di confronto con altre e nuove proposte, siamo sempre disposti al dialogo. Diversamente, proseguiremo con le azioni di protesta».
Non c’è solamente il premio, al centro della discussione: come hanno messo in evidenza le Rsu e i sindacati, vi è la necessità che il Gruppo Carraro «riveda tutti i punti della piattaforma del contratto, in particolar modo ciò che attiene a precarietà, salute, microclima, inquadramento, orario di lavoro, smart working e salario».
«Il contratto collettivo aziendale è posizionato su un binario morto – hanno messo in luce i sindacati e le Rsu sul volantino di protesta –. L’atteggiamento dilatatorio aziendale ha superato ogni limite. I lavoratori giustamente rivendicano adeguamenti normativi e incrementi economici. Vogliamo risposte chiare e pertinenti rispetto alle richieste riguardanti il rinnovo del contratto collettivo aziendale. Dopo che è stato prorogato il premio nel 2021 e dopo aver presentato le nostre richieste, a oggi non abbiamo ricevuto risposte che valorizzino l’attività svolta dai lavoratori. Siamo ancora in attesa di ricevere riscontri su temi riguardanti i criteri condivisi sulla stabilizzazione (diciamo no alla precarietà nel Gruppo Carraro), analisi e verifica degli inquadramenti personali, con trasparenza e meritocrazia, l’orario di lavoro, con riduzione dei sabati di recupero, la salute, la sicurezza, gli ambienti di lavoro adeguati alle dimensioni degli occupati».
In merito al salario, Rsu e organizzazioni sindacali hanno sottolineato che «occorre un incremento adeguato e di risposta alle mancate indennità. Continueremo a lottare con forza e determinazione per giungere a un accordo che tenga conto delle istanze avanzate da coloro che producono la ricchezza attraverso il proprio lavoro». Le forze sociali insistono sulla necessità di un confronto aperto con il Gruppo Carraro, nel quale la disponibilità alla condivisione deve essere alla base della discussione. «Non possiamo pensare che l’azienda continui a decidere in maniera unilaterale – hanno concluso le forze sociali –. È necessario un confronto aperto».