Stulac butta giù la Dea dall'Olimpo. Empoli, un finale col punto esclamativo
Un missile dello sloveno condanna l’Atalanta: è record di vittorie esterne per la squadra di Andreazzoli
EMPOLI. Un missile di Leo Stulac ha buttato giù la Dea dall’Olimpo. L’Empoli vince a Bergamo con una prestazione mostruosa soprattutto in difesa e in un colpo solo fa il record di vittorie esterne in Serie A e supera quella quota 40 che Andreazzoli aveva in testa subito dopo aver raggiunto la salvezza, proprio grazie a un gol dell’Atalanta contro la Salernitana.
Lo fa nel modo più difficile, andando a battere a domicilio una squadra che sulla carta aveva il doppio delle motivazioni e l’incentivo di un bel pacco di milioni (sono 235 quelli che si spartiscono le 32 ammesse alla Conference League). Ma l’Empoli, ora si può dire, è la squadra che voleva il suo tecnico in questo finale di campionato, una squadra seria che non regala nulla a nessuno. Non lo ha fatto a Milano con l’Inter, non lo ha fatto in casa con la Salernitana e non lo ha fatto a Bergamo.
Due giocatori su tutti nel trionfo di Bergamo: un altro super Vicario (stanotte Zapata se l’è sognato) e uno stratosferico Luperto. Anzi tre, perché il match winner è uno sloveno silenzioso che si fa sempre trovare pronto, una soddisfazione meritata per Stulac, prima vice Ricci poi vice Asllani, che quando viene chiamato in causa risponde presente.
Andreazzoli: "Qualcuno a Salerno si deve scusare". «Siamo contenti perché abbiamo chiuso con una vittoria in uno stadio bellissimo e al confronto di una società da imitare per il lavoro fatto nelle ultime stagioni. Aver ottenuto il risultato pieno a Bergamo è una gratificazione per i ragazzi. Abbiamo faticato, ma ci siamo applicati molto. Abbiamo dimostrato che, anche da salvi, si possono disputare gare vere e serie, nel rispetto di quelli che sono coinvolti in obiettivi stagionali importanti».
Mister Aurelio Andreazzoli è felice, anche se gli insulti ricevuti da alcuni dei suoi giocatori contro la Salernitana ancora non sono andati giù. «Lo sport deve essere questo, non può prescindere dalla massima espressione che ha da offrire. Altrimenti non è serio e rispettoso del mestiere che fa. Purtroppo, come ho avuto occasione di dire, non tutti la pensano così e pretendono favori come accaduto come la Salernitana. Una situazione che deve finire. Bisogna cercare di cambiare mentalità. Sabato scorso ho visto una situazione incresciosa. Aspetto che qualcuno mi chiami per scusarsi».