Violentò la figlia per un anno, operaio condannato a sei anni e mezzo
Gli abusi del padre confessati dopo che la madre maltrattata aveva espresso la volontà di andarsene da casa: «Non mi lasci mica da sola con quel mostro?» fu la reazione della ragazzina di 13 anni
TREVISO. E’ stato condannato a sei anni e sei mesi di galera un operaio di 47 anni per violenza sessuale sulla figlia di 13 anni. La vicenda è emersa oggi, giovedì 26 maggio, in un’aula del tribunale di Treviso. L’imputato (difeso dagli avvocati Mario Nordio e Alessandro Canal) era accusato di aver violentato la figlia adolescente per un intero anno.
Rapporti completi che avvenivano in particolare di sabato mattina, quando la ragazzina non andava a scuola e la madre era fuori casa. Rapporti che terminavano sempre con le minacce del padre all’adolescente: «Stai zitta, non dire niente a nessuno altrimenti non sai cosa succede».
Il segreto è però emerso nella primavera del 2020 quando la madre della vittima, stanca di essere maltrattata dal marito, decise di andarsene di casa. «Non mi lascerai mica da sola con quel mostro?», fu la spontanea reazione della ragazzina (costituitasi parte civile con l’avvocato Stefania Bertoldi), che in lacrime, raccontò il segreto che non aveva mai confessato a nessuno.
Il processo, in rito abbreviato, s’è concluso con la pesante condanna dell’imputato (il pm Francesca Torri aveva chiesto una condanna a 7 anni) che dovrà dare una provvisionale di 15.000 euro alla parte civile (la quantificazione del danno sarà decisa dal tribunale civile) oltre ad avere il divieto per altri due anni di avvicinarsi ai luoghi frequentati dai minorenni.