Vertenza Wärtsilä a Trieste, i coreani chiedono di caricare da soli a bordo i motori
A presentare la domanda all’Autorità portuale è stata la nave Uhl Fusion inviata dalla Daewoo per caricare i 12 motori prodotti nello stabilimento di Bagnoli
TRIESTE. Due richieste: l’autoproduzione, ovvero la possibilità di portare in autonomia i motori a bordo grazie ai suoi due giganteschi bracci meccanici, e l’attracco su un banchina del canale navigabile diversa da quella (sul lato Muggia) abitualmente utilizzata per l’attività di Wärtsilä in modo da poter caricare più facilmente i propulsori che si trovano attualmente sul lato del canale rivolto verso Trieste. A presentarle all’Autorità portuale è stata la nave Uhl Fusion inviata dalla Daewoo per caricare i 12 motori prodotti nello stabilimento di Bagnoli della Wärtsilä acquistati dal gruppo sudcoreano e che staziona in rada da sabato sera all’altezza del Faro della Vittoria, vicino allo yacht russo “A”.
A confermarlo, raggiunto telefonicamente da Il Piccolo nel pomeriggio di domenica 28 agosto, è il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino: «Adesso si stanno valutando le due richieste». Per l’autoproduzione il via libera dovrebbe essere pressochè automatico, mentre per la banchina saranno necessarie valutazioni di natura tecnica più approfondita prima di concedere l'eventuale semaforo verde.