Il Liros appende le bollette all’ingresso: «Aumenti superiori al 350%, siamo al limite»
Il ristorante di Broni deve pagare 22mila euro di corrente elettrica. Il titolare: «O cambia qualcosa, oppure restituisco le licenze»
il caso
Da 5.000 a 22.000 euro al mese, più 350% in un anno, di bolletta della luce: «Se non arriveranno aiuti porterò le licenze in Comune». Lo sfogo arriva da Giacomo Gelosini, che, insieme al socio Eugenio Baldino, gestisce il ristorante-pizzeria “Liros” di Broni.
Il ristoratore ha deciso di appendere all’ingresso del locale, in bella vista per i clienti, le bollette dello scorso anno e quelle recenti: se nel 2021 la struttura pagava circa 5.000 euro al mese per la fornitura di energia elettrica, nel mese di giugno di quest’anno, a parità di consumi, la bolletta è schizzata a 10.000 euro, a luglio è salita ancora a 18.000 euro e ci si aspetta un salasso maggiore con quella di agosto, che si aggirerà sui 22.000 euro, praticamente oltre 730 euro al giorno.
«E io mi lamentavo lo scorso anno di pagare 5.000 euro di luce – afferma Gelosini, sorridendo amaramente -. Ho chiesto la rateizzazione delle bollette a 24 mesi, mi è stata concessa solo a 10 mesi. Ma a queste condizioni io non riesco a sostenere i pagamenti».
Il locale oltrepadano, che dà lavoro a 22 dipendenti, era riuscito a ripartire dopo gli anni difficili del Covid, ma ora questi rincari rischiano di mettere in ginocchio tutta l’attività: «Abbiamo sempre lavorato, anche perché la gente aveva voglia di uscire dopo il Covid, ed ero anche riuscito a mettere via qualcosa. Ma l’arrivo di queste bollette è stata una mazzata – aggiunge il titolare -. Avevo fatto un investimento per sostituire gli infissi del locale, ma per il momento ho dovuto bloccare tutto».
Se a breve non arriveranno aiuti per questi settori, Gelosini ha preso la drastica decisione di riconsegnare in Comune le licenze, anche se questo vorrà dire lasciare a casa i suoi dipendenti: «Mi spiacerebbe tantissimo perché c’è gente che lavora con me da vent’anni, ma la situazione è insostenibile – conclude -. Altrimenti sarò costretto ad aumentare i costi delle pizze, ma anche il cliente, che si vede aumentare le bollette, uscirà qualche volta in meno a mangiare fuori. È un sistema che rischia di crollare».
Oliviero Maggi