Sci, pronta la mini pista di Pradibosco: una storia lunga quindici anni
foto da Quotidiani locali
Il 2022 dovrebbe essere l’anno buono per aprire, nei fine settimana, il mini impianto di risalita di Pradibosco, in Val Pesarina. Il condizionale è d’obbligo perché la data non è ancora stata fissata e, quindi, il via libera potrebbe anche slittare a gennaio.
Ad accendere i motori di un’opera tra le più discusse e contestate dei poli sciistici del Friuli Venezia Giulia, sarà PromoTurismo dopo aver deciso di accollarsi la gestione dell’impianto realizzato dalla Comunità montana, oggi Comunità di montagna, con i 3 milioni di euro stanziati dalla Finanziaria del 2007.
Da allora sono passati 15 anni: quando era arrivato il momento di tagliare il nastro la tempesta Vaia si è abbattuta anche sulla pista sorta ai piedi della creta di Mimoias, lunga 595 metri, con un dislivello di 109 metri. Il tempo di percorrenza – recita il cartello affisso sulla parete esterna della stazione a valle – è pari a 2 minuti e 49 secondi.
A Prato Carnico tutti sperano di veder girare gli ingranaggi quanto prima anche per scongiurare il rischio che l’impianto diventi davvero una cattedrale nel deserto. PromoTurismo si è impegnata a farlo affidando l’impianto al comprensorio dello Zoncolan.
La storia
Questa è una storia d’altri tempi, iniziata quando la Val Pesarina, come molte altre località della Carnia, manifestava una vocazione turistica fatta anche di affittacamere e tramontata col crollo della civiltà contadina.
Sull’onda di quell’entusiasmo, negli anni Settanta, venne realizzato l’impianto di risalita funzionale all’albergo – il locale di proprietà dell’Associazione beni civici di Pesariis oggi è chiuso – che funzionò ininterrottamente per quasi 35 anni, dal 1975 al 2009.
Nel 2008 la Comunità montana ricevette i tre milioni di euro, inizialmente erano quattro, per progettare e realizzare lo skilift con il tappeto di risalita coperto, il “campo scuola”, le piste Lavadin e Clap Piccolo, il sovrappasso stradale, il sistema di innevamento allacciato all’impianto esistente e opere di mitigazione ambientale.
Iniziati nel 2015 i lavori furono ultimati poco prima della tempesta Vaia che non risparmiò l’impianto e costrinse gli amministratori a sottoporlo a manutenzione straordinaria prima ancora di aprirlo. Il resto è storia recente comprese le difficoltà amministrative per collaudare l’opera.
L’accordo
La svolta è arrivata con l’accordo raggiunto tra la Comunità di montagna, il Comune di Prato Carnico e PromoTurismo a cui è stata trasferita la proprietà a titolo non oneroso. A differenza del 2019, l’anno in cui la giunta regionale ritenne «non opportuno ed economico integrare gli impianti sciistici di Pradibosco nel circuito di PromoTurismo, visto che funzionalmente il comprensorio più vicino è quello dello Zoncolan (distante 20 chilometri) e di conseguenza non può costituirne un’estensione», ora, ha assicurato durante la presentazione della prossima stagione sciistica, il direttore generale di PromoTurismo, Antonio Bravo, gli impianti di risalita di Pradibosco entreranno a far parte del comprensorio di Ravascletto-Zoncolan».
L’iter amministrativo è in corso e tutti, soprattutto in Val Pesarina, auspicano di assistere, prima possibile, all’inaugurazione. A differenza del centro fondo che, come ogni anno, aprirà domani, sempre ammesso che l’innevamento lo consenta, la data di attivazione del mini impianto di risalita non è ancora stata fissata.
La bozza di convenzione prevede l’apertura nei fine settimana per evitare di andare incontro a spese eccessive nel momento in cui il caro bollette e la crisi economica pesano non poco sui bilanci familiari. L’obiettivo è fornire alle famiglie un pacchetto completo che oltre alla fruizione delle piste da sci di fondo consenta ai bambini di iniziare a sciare in sicurezza. Natura e paesaggio faranno il resto. —
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