Al via il cantiere per la rotatoria di Monfalcone che porta verso Grado: carreggiata ristretta in via Boito
foto da Quotidiani locali
MONFALCONE. Non pare azzardo affermare che è finalmente scattato il countdown per una delle opere viarie più a lungo attese (e dilatate) in città: il primo progetto della finora incompiuta maxi rotatoria dei tre viali reca infatti la data del 2006, epoca del Pizzolitto II, per capirsi. Non che negli ultimi mesi sia avvenuto nulla, anzi. Fvg Strade, che esegue l’opera in delegazione amministrativa intersoggettiva per conto della Regione, con appalto aggiudicato lo scorso luglio dalla Polese di Sacile, per un quadro economico di 4, 7 milioni di cui 3 per lavori in senso stretto, ha per esempio innalzato il ben visibile muro divisorio che separa il cantiere per la riqualificazione del porticciolo Sauro, nell’unico punto di contatto tra i due interventi, e ha terminato anche la deviazione della rete di alimentazione della pescheria, ma a partire da domani debutterà la segnaletica per il prossimo restringimento di carreggiata sulla strategica via Boito, in direzione Trieste. Si incomincia dunque ad aggredire la prima fase di realizzazione della rotatoria. La novità, all’incontro della sindaca Anna Cisint con il direttore di Fvg Strade Nicola Comuzzi, cui è spettato illustrare ieri i vari step.
L’ultima rotatoria chiamata a fluidificare la circolazione all’ingresso e all’uscita est dalla città vedrà nei primi cento giorni sia la realizzazione della discesa al porticciolo (non appena però sarà ultimata la palazzina polifunzionale seguita dal Coseveg) sia il cantiere su una porzione del parco antistante la Capitaneria di porto, dove saranno tagliati e al termine ripristinati quattro alberi di grosso fusto per ricreare una viabilità temporanea e la galleria sotterranea. Proprio il restringimento di corsia nei prossimi giorni servirà a creare su via Boito, nell’attesa di procedere con la discesa, la rampa di risalita dal porticciolo, all’altezza dell’attività ittica. Infatti, una volta entrati nel punto più a nord del Mediterraneo, per uscire e tornare, per esempio, a Panzano, sarà necessario rimettersi con l’auto in via Boito, arrivare all’altezza della rotondina della Lidl e immettersi poi sulla direttrice inversa. Questo, ha precisato Cisint, «per questioni di sicurezza nei flussi viari». «Entro marzo – quindi Comuzzi – l’uscita dal porticciolo sarà pronta». A quel punto, verso fine febbraio, il cantiere si sposterà su viale Cosulich.
Per questa parte, la ditta aggiudicatrice ha avanzato una variante che a tutti è parsa una soluzione ottimale, poiché a parità di spesa per le opere, restringe i tempi di deviazione del traffico sullo snodo strategico. La proposta è stata spiegata da Comuzzi: «In pratica il blocco del passaggio sotterraneo, al centro della rotatoria, sarà eretto invece nel raggio di 30 metri del sedime del giardino della Capitaneria e poi, una volta ultimato, verrà spinto nella direzione dell’intersezione viaria fino al corretto posizionamento». Questo lavorìo di scivolamento e scavo, risulterà compresso in «una settimana, anziché negli ipotizzati due mesi, durante i quali il traffico verrà per forza compresso nel punto». La fase è prevista a fine estate 2023. E richiederà lo slittamento dei flussi su arterie secondarie: via Carducci per la direzione Trieste e via Roma per Grado. Seguiranno le finiture delle nuove corsie di immissione sui viali, con chiusura del cantiere nell’autunno 2023, secondo Fvg Strade, a febbraio 2024 per Cisint. Che chiusa l’operazione maxi rotatoria, punterà «a istituire l’onda verde su viale San Marco: ho già dato mandato ai nostri tecnici di approfondire, perché non può essere che a Monfalcone questa valga solo per i bus di Apt provenienti da via Bixio, senza tener conto invece dei tempi di percorrenza degli automobilisti». Un progetto, come rilevato dalla sindaca, profondamente modificato, dal 2006 a oggi. Che vede pure dei punti di notevole complessità, cui si sopperirà con il ricorso a tecniche sofisticate, come nello spostamento della capillare rete di sottoservizi (mappata con georadar): qui sarà usato il toc, un sistema teleguidato orizzontale controllato. In pratica attraverso un tubo sotterraneo saranno convogliati tutti i cavidotti, mentre la rete fognaria a quota – 4, 5 metri sarà deviata attorno alla circonferenza della rotatoria, del raggio di 38 metri. Il passaggio sotterraneo ciclopedonale si inserirà al centro di viale San Marco per emergere al parco e ricongiungersi alla ciclabile di viale Cosulich. —