Il turismo corre sulle motoslitte: un circuito di 70 chilometri coinvolge quattro Comuni, tra aperitivi in baita e degustazioni
foto da Quotidiani locali
SAURIS. L’aperitivo in baita, la cena in rifugio, la degustazione dei prodotti locali. Distanze percorse scivolando sulla neve fra i boschi. È la nuova frontiera del turismo delle motoslitte sulla montagna friulana, cui la Regione ha dato il via libera definendo uno specifico regolamento.
Forni di Sopra, Sappada, Ampezzo e Sauris sono i Comuni che verranno messi in comunicazione con apposite vie su tracciati già esistenti lungo un reticolo di piste forestali estese per una settantina di km e individuati da un decreto regionale come beneficiari di questa attesa delibera che, di fatto, allarga il ventaglio delle possibilità turistiche invernali in Fvg e soddisfa la richiesta di una fascia cospicua di utenti e turisti che sempre più spesso guardano al Friuli come a una terra di opportunità. Ad annunciarlo è il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Mazzolini che, assieme al governo della Regione, si fregia del risultato ottenuto.
«Con grande soddisfazione e raccogliendo la fatica di un lavoro sempre più organico e improntato allo sviluppo turistico, con questo decreto aggiungiamo un prezioso elemento alla lista delle opportunità di intrattenimento invernale, a dimostrazione che non siamo solo sci – commenta –. Finalmente – aggiunge il vicepresidente – abbiamo definito un regolamento che permette a questo mercato turistico in rapida espansione, di muoversi all’interno di una legge che ascolta il territorio».
Sulla montagna friulana infatti, le motoslitte circolavano già da anni senza una progettualità dei tracciati, in primis a Sappada, dove opera la Motoslitte tour Sappada con una dozzina di mezzi disponibili per il noleggio con due guide esperte. Pure Sauris ha concretizzato progettualità in questo senso, con la SaSa Srl che pure può contare su 12 motoslitte e due gatti delle nevi che, oltre a battere le piste per le motoslitte, fanno da navetta per i tour serali e le cene in rifugio.
Fino ad ora la diffusione di questa forma di turismo era ostacolata dalla mancanza di norme specifiche. Il decreto regionale rivoluziona il modo di regolamentare e concepire l’emergente e gettonato sport su neve, individua dei tracciati certi e per i quali gli operatori economici assieme ai Comuni interessati, nel rispetto di specifiche prescrizioni ambientali ove indicate, possono procedere con quadro di maggiore certezza.
Dopo la prima stagione invernale di rodaggio, con i Comuni coinvolti si valuteranno eventuali ulteriori correttivi; tutti gli altri Comuni potranno a loro volta proporre nuovi percorsi e integrare questa rete. «La volontà parallela di questa legge – conclude Mazzolini – oltre che regolamentare gli spostamenti dei mezzi, è quella di creare possibilità di sviluppo turistico sulle nostre bellissime montagne, un’opportunità che, presto, potrebbe essere estesa anche a Prato Carnico e a Forni di Sotto. Queste piccole ma costanti conquiste, rappresentano l’anello che unisce il futuro e il presente della nostra Regione, senza dimenticare mai da dove arriviamo e che la montagna è una risorsa, non un problema».
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