Cabinovia di Trieste, rispunta l’ipotesi Monte Grisa tra stazioni aggiuntive, tapis roulant e un ponte
Le novità contenute negli ordini del giorno condivisi dalla giunta: previsti collegamenti con tram e Faro della Vittoria. Tra le proposte anche una navetta fino al polo intermodale. L’opposizione attacca: «Solo un libro dei sogni»
TRIESTE Estensione della linea fino a Monte Grisa, con una nuova stazione di partenza e arrivo in aggiunta a quelle già incluse nel progetto, di cui si era accennato mesi fa prima che l’opzione fosse accantonata. Realizzazione di un’altra stazione, intermedia, nei pressi della Sissa, anche questa attualmente non prevista. Interconnessione con il tram di Opicina mediante tapis roulant, collegamento tramite bus navetta tra il polo intermodale e le stazioni del Molo IV e del Porto vecchio. Infine, un ascensore e un ponte ciclopedonale tra la stazione del Bovedo e il Faro della Vittoria. Solo il tempo dirà se si tratta di un “libro dei sogni”, come sostiene l’opposizione, o se le aggiunte al progetto della cabinovia contenute negli ordini del giorno presentati nell’ultimo Consiglio comunale dagli esponenti della maggioranza diventeranno realtà.
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La tratta fino a Monte Grisa
Intanto, la giunta li ha tutti fatti propri, a cominciare da quello presentato da Roberto Cason (Lista Dipiazza) per includere nella progettazione la predisposizione tecnica di una ulteriore tratta della cabinovia fino a Monte Grisa, con una stazione da realizzare in prossimità del santuario, anche per sfruttare le vaste arre di parcheggio per auto e pullman già presenti e la vicinanza con l’uscita autostradale di Prosecco. Secondo Cason sarebbe «per i turisti e i pendolari un’agevole soluzione di trasporto pubblico, oltre a offrire uno dei panorami più belli dell’Adriatico».
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Ponti e nuove stazioni
Quattro ordini del giorno sono stati presentati dal forzista Michele Babuder. Il primo per avviare uno studio per un collegamento di superficie tra piazza Libertà e le stazioni della cabinovia al Molo IV e al Porto vecchio, «così da favorire, tra l’altro, l’accesso alla nuova linea di trasporto anche da parte di chi utilizza il treno o il bus per raggiungere la città e favorire gli spostamenti verso il centro».
Il secondo impegna il Comune ad avviare uno studio preliminare per l’inserimento di una nuova stazione intermedia nei pressi della Sissa, mentre il terzo mira alla progettazione di un collegamento tra la stazione intermedia del parcheggio Bovedo e l’area del Faro della Vittoria, con un ascensore e un ponte per ciclisti e pedoni, favorendo l’accesso dei visitatori e limitando l’afflusso di auto in Strada del Friuli.
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Il quarto riguarda gli interventi compensativi per mitigare l’impatto dell’opera con il recupero delle aree verdi a monte di Strada del Friuli, l’ampliamento dell’accesso veicolare nei pressi dell’incrocio con via Braidotti e il ripristino del costone carsico nel punto interessato dalla frana del novembre 2019.
Il tapis roulant e gli espropri
Un Odg sottoscritto da Medau, Bernobich, Cason, Polacco, Martini, Rescigno e Babuder impegna sindaco e giunta a incontrare le famiglie toccate da espropri e sorvoli e a informare adeguatamente la cittadinanza sui contenuti del progetto. Un altro Odg presentato dal forzista Lorenzo Giorgi impegna l’amministrazione a realizzare un collegamento ciclo pedonale protetto, con tapis roulant, per connettere la cabinovia con il tram di Opicina, partendo dalla futura stazione “Mare-Carso”.
Gli odg respinti
Respinti, invece, i due ordini del giorno presentati da Adesso Trieste che proponevano uno studio di sostenibilità dell’opera con la metodologia riconosciuta del Life Cycle Assessment e un’indagine a campione tra i pendolari che accedono a Trieste da nord per verificare le stime di traffico intercettato dalla cabinovia e riportate nel progetto. «Eppure chi crede ciecamente nella bontà dell’opera non dovrebbe avere paura dell’esito di questo tipo di studi – attacca il capogruppo di Adesso Trieste, Riccardo Laterza –. È stato invece fatto proprio dalla giunta un Odg, quello sul collegamento con Monte Grisa, che comporterebbe necessariamente la riapertura della progettazione preliminare e il rinvio della gara. Ovviamente non succederà, e questa variante di progetto farà compagnia nel libro dei sogni-incubi a tapis roulant al Quadrivio, ascensori al Faro e stazioni aggiuntive».
«C’è anche un altro Odg divertente tra quelli accolti dalla giunta – ironizza Laterza – quello che invita l’amministrazione a incontrare le famiglie coinvolte dal progetto. Adesso, a vincoli espropriativi adottati, non certo prima, in fase di definizione dell’opera. —
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