Acquistarono azioni-spazzatura: il caso di una famiglia di Orsago, 25 anni per ottenere il risarcimento
Ci sono voluti 25 anni, ma alla fine ce l’hanno fatta. Dopo 25 anni, infatti, sono riusciti a ottenere il totale rimborso delle azioni acquistate dalla banca che erano diventate carta straccia. Ci sono voluti cinque gradi di giudizio, ma alla fine un ex imprenditore, oggi 93enne, e la figlia, appartenenti a una stimata famiglia di Orsago, hanno ottenuto giustizia.
Nel 1997 avevano investito una parte dei loro risparmi – 192 milioni di lire, circa 100 mila euro – in azioni di una società poi fallita. Ora è arrivata la sentenza del tribunale d’Appello di Venezia, dopo un’infinita battaglia giudiziaria in sede civile: 94 mila euro di risarcimento oltre a interessi e spese per 40 mila euro.
Nel 1997 con l’intermediazione del direttore della filiale di San Vendemiano di Rolo Banca, la famiglia orsaghese fu convinta ad investire in 8 mila azioni di Sci Spa, grande società immobiliare di Genova. Fino a quel momento avevano investito i risparmi solo in titoli di Stato.
«Vi offro soluzioni più proficue rispetto ai banali pronti contro termine», aveva prospettato il direttore della filiale. Peccato però che la società fosse invece in totale dissesto. In quel periodo diversi istituti di credito vendettero 20 milioni di azioni a tanti ignari risparmiatori in tutta Italia. Le azioni crollarono rapidamente in Borsa e dopo sei mesi Sci Spa, un colosso che aveva raggiunto anche un fatturato da 300 miliardi di lire e 500 dipendenti, fu dichiarata fallita.
«Proprio nei giorni in cui la famiglia acquistò gli otto milioni di azioni Sci Spa», aveva osservato l’avvocato Alessandra Gracis, legale della famiglia orsaghese «ben altri quantitativi venivano immessi sul mercato da alcuni istituti di credito, appartenenti al gruppo bancario Unicredito Italiano, desiderosi di disfarsi quanto prima delle loro partecipazioni in quella società genovese».
Una vicenda per cui la Procura di Milano indagò i vertici di alcuni istituti di credito. Ma solo successivamente le notizie divennero note, quando le azioni erano ormai diventate carta straccia, come i 192 milioni di lire investiti dagli orsaghesi.
In primo grado nell’allora tribunale di Conegliano e in secondo grado, i giudici non avevano accolto la domanda di risarcimento, motivandola con il rischio finanziario, dando ragione a Unicredit, che nel frattempo aveva rilevato Rolo Banca. Nel gennaio 2021 però la Corte di Cassazione ribalta la vicenda.
«L’intermediario non avrebbe dovuto proporre le azioni di una società indebitata prossima all’insolvenza e di cui la capogruppo deteneva le azioni», hanno scritto gli Ermellini. La Cassazione ha quindi rimandato il fascicolo al tribunale di Venezia.
Nei giorni scorsi l’udienza. Dopo 25 anni d’attesa, la famiglia orsaghese difesa dall’avvocato Gracis, ha ottenuto giustizia. La banca è stata condannata a risarcire il danno per 94.783 oltre agli interessi maturati e ai circa 40 mila euro di spese sostenute in questi decenni di battaglie legali.
«Riconoscesi la responsabilità dell’istituto di credito Rolo Banca 1473 per aver prospettato l’acquisto ad A. M. di azioni della società Sci Spa, in una situazione economica prossima al fallimento e partecipata dalla propria capogruppo, per non aver rispettato i doveri sanciti dall’art. 17 d.lgs n. 415/96, ed, in particolare, quello di comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, nell’interesse dei clienti e per l’integrità dei mercati», sentenzia la seconda sezione del tribunale civile di Venezia.
Alcuni risparmiatori avevano fatto un class action contro le banche, racimolando però un indennizzo vicino allo zero. Su 8 mila azioni, avrebbe significato un rimborso di 40 euro.