Venezia, vigili urbani in fuga: «Tre su quattro lasciano dopo soli 5 anni»

Fuga di agenti della polizia locale: il Sindacato unitario lavoratori polizia locale chiede ai vertici del Comune di fare autocritica.

«Lo avevamo già detto in precedenza: non è tutto oro quello che luccica» sottolinea il segretario Simone Maniero «E la situazione del Comando di Polizia locale di Venezia, forse luccica ma non è certo oro».

«Sui 400 assunti negli ultimi cinque anni» sottolinea «300 hanno deciso di cambiare aria portando il saldo attivo delle assunzioni a 100 persone. È lo stesso Comandante generale ad esporre i numeri, derubricando la fuga del personale ad un “riavvicinamento” a casa. Ma a Venezia i problemi sono altri: lavorare nella Serenissima è complesso, molto più faticoso e più stressante che altrove.

Turni di riposo che spesso saltano, anche all’ultimo, e postazioni fisse per turni interi, anche in situazioni disagiate, sono solo la punta di un iceberg costituito da ambiente poco sereno al quale si aggiungono le minacce scritte di sanzioni disciplinari che sono all’ordine del giorno e variano dal preavviso illeggibile al danneggiamento degli strumenti di ordine pubblico (a ciò destinati per natura), con addebito dei relativi costi.

Di recente si sono paventate anche visite di idoneità al porto dell’arma per un contingente di una trentina di operatori già in servizio, senza però motivare i criteri selettivi (per questione di “privacy”).

«Bene le assunzioni annunciate dall’Amministrazione comunale», dice il sindacato, «Si trovi poi anche il modo di persuadere gli assunti a restare, rendendo più sereno l’ambiente di lavoro e facendo in modo che il personale non perda la passione con cui ha deciso di intraprendere questa professione. Passione che spesso spinge anche a compiere grandi sacrifici».