Breda Beban e Miela Reina inaugurano Libraryline di Trieste Contemporanea
foto da Quotidiani locali
TRIESTE. C’è una nuova collana di libri a Trieste. Una collana il cui obiettivo non è solo divulgare inediti di grandi artisti italiani o stranieri per restituirli in una versione italiana. Le edizioni Libraryline di Trieste Contemporanea, guardano all’Italia ma anche al di là dei confini, soprattutto verso Est. Lo scopo è individuare scritti a firma di pittori, scultori e critici, per tradurli anche in inglese, non solo in italiano, in modo che la conoscenza sia più universale.
Nel frattempo la serie ha già pronti due titoli. Il primo è “Moneystains” di Breda Beban, per la traduzione di Dubravka Šantolić. Si tratta di una sceneggiatura stesa tra il 1996 e il 1997, scritta con Hrvoje Horvatić e Chris Darke. Un testo che era già stato letto e discusso tra i suoi amici e vari personaggi del cinema in Inghilterra. «Considerando che le location del film sarebbero state a East London e a Lubiana – scrive Dubravka Šantolić in postfazione – Breda aveva già trovato un importante produttore inglese ed uno sloveno». La sceneggiatura era stata presentata all’International Film Festival di Rotterdam nel 1998 dove aveva suscitato un notevole interesse, sia da parte della giuria del festival, sia da altri produttori.
«Successivamente, in seguito all’improvvisa tragica morte di Hrvoje Horvatić, allora suo partner e a un inaspettato problema del produttore inglese, Breda decise di non realizzare il film, pur avendo già finalizzato la scelta dei brani musicali e la forma finale della sceneggiatura, ora pubblicata in Libraryline». Tra l’altro proprio quest’anno, in dicembre, Breda Beban avrebbe compiuto 70 anni, oltre a essere il decimo anniversario dalla sua morte.
Il secondo testo di Libraryline sarà invece dedicato a Miela Reina con il titolo “Gentilissima signora Aurelia”, che era poi la dicitura che Miela poneva sulle lettere – qui raccolte – inviate alla madre quando studiava all’Accademia di Venezia. Quindi si tratta di lettere scritte tra il 1955 e il 1959 dove spiccano, tra l’altro, le corrispondenze della sezione finale, quando compilava la sua tesi in Spagna, chiusa in un piccolo ufficio dell’Olivetti. Un testo inedito di un’artista italiana, la cui importanza è pure storico filologica dal momento che nelle epistole è possibile ravvisare anche la cronologia delle sue opere.
“Gentilissima signora Aurelia” sarà disponibile dalla fine di gennaio. I primi due testi rispondono perfettamente al progetto di Trieste Contemporanea, un autore nazionale e uno straniero, in questa occasione entrambi pubblicati in italiano: «Ma nel caso di Breda Beban – osserva l’ideatrice e curatrice della collana Giuliana Carbi – il cui testo originale era in inglese, a breve ci sarà anche una versione croata che realizzeremo in sinergia con l’Istituto di studi dell’arte contemporanea di Zagabria. Ed è questa un’iniziativa di collaborazione internazionale che vorremmo mantenere anche con altri centri di studi dell’arte».
D’altra parte la nascita della collana è un’idea che Giuliana Carbi coltiva da molto tempo: «Nasce infatti da quella prima traduzione dell’intervista di Tadeusz Kantor. Libraryline cerca inediti di artisti e intellettuali di prestigio che per una serie di motivi non hanno ancora varcato i confini». Ed effettivamente è singolare che autorevoli storici e critici dell’arte come Ermanno Migliorini, Dino Formaggio o Filiberto Mena non siano ancora stati tradotti in inglese.
Così come non è ancora ben divulgata la storia di Breda Beban, artista innovativa anche per i suoi metodi didattici, come testimoniano le sue lezioni all’Università di Sheffield. La sceneggiatura di “Moneystains” racconta proprio la sua storia, quando nel 1991, a causa della guerra balcanica, fu costretta ad emigrare a Londra. Una narrazione che è una sorta di autofiction, traslata sulla protagonista Irina, di nazionalità russa, che ha lasciato Mosca per Londra e proprio a Londra narra le sue vicissitudini.
«Quello che Libraryline si prefigge – continua Carbi – è costruire un progetto preciso, istituendo un comitato scientifico internazionale in grado di selezionare e suggerire testi di artisti e critici ancora poco diffusi al di là del proprio paese. Di volta in volta si sceglierà di tradurre gli inediti in italiano, in inglese o in altre lingue». Lo sguardo, appunto, è puntato verso Est.
Per ora la serie prevede due titoli all’anno: «Pochi titoli ma affrontati con cura, in base a una ricerca scrupolosa. Un’indagine che si avvarrà di diverse competenze, non solo italiane. Facendo un esempio potremmo dire che Libraryline va a caccia di un Dorfles albanese o di una Reina polacca che, se non hanno mai varcato i confini, verranno tradotti in inglese, così da promuovere una conoscenza più cappillare».
L’iniziativa inoltre è strettamente collegata all’attività della Biblioteca di Trieste Contemporanea che conserva documenti e cataloghi dedicati all’arte del XX e XXI secolo: «Vorrei infatti che questa nuova attività editoriale – conclude Carbi – diventasse un respiro della nostra Biblioteca, espandendosi in divulgazioni altrimenti non accessibili».