Bando per l’elettrificazione, c’è anche la galleria di Ivrea. Il Comune chiede una passerella sulla Dora per il Canoa
Cafarelli punta sulle opere compensative e mitigative. Sertoli: «Dispiaciuto che non sia stata presa in considerazione la soluzione dei treni elettrici bimodali». Francisca: «Siamo stati tagliati fuori»
IVREA. L’elettrificazione della galleria ferroviaria d’Ivrea si farà e dovrà essere terminata entro il 2026. La conferenza dei servizi presieduta dalla manager Paola Barbaglia di Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha dato parere positivo alla realizzazione e la società del Gruppo Fs ha bandito una gara da 80 milioni di euro per il tratto ferrato lungo 66 chilometri da Ivrea ad Aosta. Inclusa, appunto, la galleria che porterà, inevitabilmente, anni di disagi alla già complicata viabilità eporediese. I cantieri saranno in piazza Perrone e sulla curva del Culoto. «Inizialmente - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Michele Cafarelli - ci avevano detto che per quest’ultima sarebbe stata necessaria una chiusura al traffico di otto mesi. Noi ci siamo opposti e alla fine abbiamo ottenuto che entrambi i sensi di marcia restino invariati. Certo lì e in piazza Perrone i disagi saranno inevitabili. Infatti il nostro parere sull’intervento in galleria è sempre stato negativo». Proprio per questo la commissione paesaggistica del Comune di Ivrea aveva negato la sua autorizzazione. Salvo riservarsi quello che Cafarelli chiama “piano b”, cioè le opere mitigative e compensative. «Noi non siamo mai stati contrari all’elettrificazione di per sé - precisa l’assessore -. Anzitutto i lavori comporteranno un innalzamento in piazza Perrone. Ci sono state proposte delle soluzioni interessanti per mitigare l’effetto. In cambio abbiamo chiesto anche una passerella pedonale che dal lungo Dora scenda verso il canoa, passando sopra o di fianco alla galleria. Inoltre, la sistemazione del lungo Dora stesso».
Dunque, la Soprintendenza, ha dato per buono il “piano b” del Comune di Ivrea e ha dato il via libera all’opera. La conferenza dei servizi si è chiusa così il 23 dicembre e ieri Rfi ha diffuso la notizia con un comunicato stampa.
Il sindaco Stefano Sertoli aveva viaggiato fino a Roma, al ministero delle Infrastrutture, per proporre una soluzione alternativa che salvasse capra e cavoli: elettrificare la tratta saltando la galleria. «Era stata definita tecnicamente fattibile - spiega Sertoli -: bisognava utilizzare motrici bimodali elettriche a batteria. Sono davvero dispiaciuto che non sia stata presa in considerazione».
Insoddisfatto è anche Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d’Ivrea. «La verità è che siamo stati tagliati fuori dall’inizio - spiega –, non abbiamo avuto riferimenti, non ci convocavano più. Il problema è che il tratto dei Comuni piemontesi a nord di Ivrea è della Valle d’Aosta e siamo passati in second’ordine, perché Ivrea non ci ha rappresentati. Borgofranco è un Comune con un’area industriale 500mila metri quadri, con problemi di passaggi a livello non risolti e dove la ferrovia crea problemi di traffico sulla statale 26. Noi non siamo contrari a questi lavori, ma andavano presi provvedimenti prima per la viabilità.. Sicuramente chiederò presto un tavolo tecnico presso la Prefettura per superare problema il piano del speditivo, per cui non si è più mossa una foglia negli ultimi due anni. E chiederò che siano presenti tutti gli attori: Anas, Ferrovie, Città metropolitana, Regione e Comuni».
Intanto a Donnas, Chatillon ed Aosta saranno costruite tre sottostazioni elettriche. È inoltre previsto l'adeguamento delle stazioni di Nus e Hone Bard agli standard internazionali in termini di accessibilità per persone a mobilità ridotta, con la realizzazione rispettivamente di un sottopasso e sovrappasso, ascensori, percorsi per ipovedenti e marciapiedi rialzati.