Maxi sequestro a Carbonara, giro internazionale di droga: i misteri del garage della coca
foto da Quotidiani locali
CARBONARA. Il garage dei misteri che arrivano da lontano. Dietro il ritrovamento di 220 chili di cocaina avvenuto a Carbonara (valore 14 milioni e mezzo di euro) ci sono aspetti importanti da chiarire e indagini da completare. La versione ufficiale della Guardia di finanza spiega l’operazione come un ritrovamento casuale grazie al controllo delle targhe di auto che, nelle ultime settimane, sono transitate tra Carbonara e Pavia. Ma sembra improbabile che una tale quantità di droga venga scoperta casualmente.
E’ probabile che i tre corrieri francesi siano stati intercettati al termine di un’operazione molto articolata che non è certo partita da Pavia. Un mistero che si snoda tra il nord est, Trieste in particolare, e la nostra provincia. Il giorno prima del blitz di Carbonara Ticino la Guardia di finanza di Verona aveva bloccato sull’autostrada A4 Milano-Venezia un furgone che trasportava, guarda caso, altri 220 chili di cocaina.
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Criminalità organizzata
Il garage di via Montale a Carbonara potrebbe essere solo uno dei depositi di una parte di un importantissimo carico di droga arrivato in Italia una decina di giorni fa. Un carico del valore di alcune decine di milioni di euro ma da gestito da chi? Sicuramente da un banda legata ad una parte di criminalità organizzata molto potente e radicata sul territorio. Tra l’altro diverse procure si stavano interessando al piccolo e apparentemente insignificante box.
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Un’altra forza di polizia aveva scoperto il garage-deposito grazie a servizi di osservazione e appostamento: altri agenti erano pronti a fare irruzione la sera stessa del sequestro ma i finanzieri li hanno anticipati. Ed hanno Roxana Prisacariu, una donna rumena di 31 anni domiciliata a Carbonara. In carcere i corrieri, tutti francesi. Si tratta di Mehdi Halbelaid, 42 anni, residente a Argenteuil, Mourad Larbi, 21 anni, abitante a Villeurbanne e Jonathan Maris, 29 anni, abitante a Melun. Sono tutti difesi dall’avvocato Mioara Mocanu di Zinasco. «Non sono autorizzata a parlare», ha spiegato ieri sera l’avvocato. —
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