Il vescovo scopre la reliquia ad Asola: «Il busto è lucido»
La reliquia di San Giovanni Crisostomo è stata esposta, ieri mattina, dopo l'apertura della cripta ad opera del sindaco e del parroco e alla presenza del Vescovo di Mantova Marco Busca e del presidente della Provincia Carlo Bottani.
Il rito
Una festa, quella del patrono di Asola, nato ad Antiochia di Siria nel 344-354 d.C., che si è svolta per tutta la giornata di ieri, con varie messe, fino a quella di chiusura delle celebrazioni, alle 18.30 quando, dopo la processione, la preziosa reliquia è stata riposta nella cripta.
La particolarità di questo rito è legata anche al fatto che il reliquiario appaia splendente. Se questo accade, allora l'anno sarà buono. Spetta al parroco del paese, una volta tolta la copertura di stoffa, affermare: «È lucido», solitamente però detto in dialetto, e cioè «L'è bel lüster».
Momento atteso dalla comunità che, come da tradizione, si dà appuntamento poco prima delle sette del mattino, l'ora della prima messa, per questo momento che affascina ed è carico di significato.
[[ge:gnn:gazzettadimantova:14026571]]
Il vescovo
Quest'anno, poi, reso ancora più prezioso ed esclusivo grazie alla presenza del Vescovo Busca, che ha potuto ammirare per primo, con il sindaco, il parroco e Bottani, questa importante reliquia attorno alla quale poi è stata messa una preziosa stoffa, che ha dato ulteriore valore all'esposizione.
Busca, arrivato ad Asola tre giorni fa, ha proseguito anche nella giornata di ieri la sua visita pastorale. Nel pomeriggio, infatti, ha incontrato la comunità al cinema teatro San Carlo, dove ha tenuto una riflessione dal titolo "Costruire legami per generare futuro"; un momento importante di confronto che si è inserito a pieno titolo nel percorso di preghiera che Busca ha promosso ad Asola, come già successo lo scorso anno a Casaloldo, Canneto sull'Oglio, Castel Goffredo e Castiglione.
La giornata di festa del patrono si incrocia, da sempre, con la Giornata della Memoria, occasione che ha previsto anche questa volta le celebrazioni in paese. Venerdì sera c'è stata la rappresentazione teatrale dedicata a Gino Bartali e alla sua storia di sostegno alla rete clandestina che ha salvato oltre trecento ebrei. Ieri pomeriggio, invece, dopo l'incontro con il Vescovo c'è stata la consegna delle medaglie ai famigliari delle persone deportate dai tedeschi nei campi di concentramento.