Top 500 Padova, la classifica completa delle migliori imprese
foto da Quotidiani locali
Nel 2022 le Top 500 della provincia di Padova hanno continuato a correre, confermando e consolidando la tendenza positiva che era già stata documentata nel corso del 2021. L’analisi dei bilanci delle principali aziende del territorio, infatti, fa emergere un consolidamento della crescita del fatturato, dei margini operativi e della posizione patrimoniale e finanziaria.
Il fatturato complessivo delle prime 500 aziende della provincia ha raggiunto nel 2022 i 48,4 miliardi di euro, mostrando un aumento del 19% rispetto all'anno precedente. Questo incremento è stato ampiamente diffuso, con l'86% delle aziende che ha registrato un aumento del fatturato. Ancora più importante è notare come questo aumento del fatturato sia stato accompagnato da un significativo aumento dell'EBITDA (circa 5,5 miliardi di euro a livello aggregato nel 2022), che ha segnato una crescita del 28% rispetto all’anno precedente.
Resta, invece, sostanzialmente invariato il rapporto medio tra EBITDA e ricavi di vendita, che nel 2022 si attesta attorno all’11%. Questo elemento consente di dedurre che, nel loro complesso, le aziende padovane sono riuscite a ribaltare sui propri clienti i forti aumenti dei costi degli input produttivi che l’economia italiana ha registrato nel corso del 2022. Tale capacità ha consentito alle Top 500 padovane di non lasciare sul terreno marginalità operativa. Inoltre – sempre parlando a valori medi – non sembrano emergere situazioni nelle quali le principali aziende del territorio abbiano cavalcato l’onda dell’incremento del costo dei fattori produttivi per aumentare più che proporzionalmente i prezzi di vendita.
Tuttavia, i dati medi vanno interpretati con cautela. Infatti, una più approfondita analisi fa emergere come esista all’interno delle Top 500 analizzate un gruppo di aziende (pari a circa il 9% del totale) che nel corso del 2022 hanno registrato un incremento dell’EBITDA sul fatturato di oltre 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Alcuni di questi incrementi sono stati ottenuti attraverso una strategia di miglioramento dell'efficienza e della catena del valore – e non semplicemente alzando i prezzi di vendita – poiché circa un 4% delle aziende rappresentate nella classifica Top 500 ha raggiunto un incremento dell’EBITDA in presenza di una diminuzione dei volumi di vendita.
Utile netto in crescita per il 60 percento
Spostando l’attenzione all’utile netto, piace rilevare come la quota delle imprese in utile sia particolarmente elevata, raggiungendo il 92%, valore sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Di queste, nel 60% dei casi, l'utile non solo è positivo ma è anche cresciuto rispetto all'anno precedente, con un risultato netto aggregato delle prime 500 aziende del territorio che ha segnato una crescita del 13% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 2,6 miliardi di euro a livello aggregato.
Anche dal punto di vista patrimoniale emergono segnali positivi. L'aggregato dei patrimoni netti è aumentato del 17,6% rispetto al 2021, raggiungendo i 21,3 miliardi di euro, anche grazie all'alta quota di utili reinvestiti nelle aziende. Permane alta la percentuale di aziende che riporta un indebitamento finanziario netto negativo, caratterizzato quindi da un eccesso di cassa rispetto ai debiti finanziari: nel 2022, poco più della metà delle aziende ricomprese nella classifica Top 500 ha registrato una posizione finanziaria netta a debito, numero sostanzialmente in linea con il precedente anno. L’indebitamento netto aggregato scende di circa 300 milioni di euro, portandosi nel 2022 ad un valore di 2,2 miliardi di euro.
Il debito diventa invece più oneroso ed assorbe una quota crescente di EBITDA: nel 2022 il rapporto medio tra oneri finanziari ed EBITDA si attesta al 3,2% rispetto al 2,5% registrato l’anno precedente. Considerando l’incremento di EBITDA sopra discusso che ha interessato le Top500, le ragioni del peggioramento di tale indicatore sono da ricercarsi prevalentemente nell’aumento del costo del debito, fenomeno che caratterizzerà ancora maggiormente i dati di bilancio del 2023.
Un sostanziale allineamento
Gli altri principali indicatori di performance economica sono rimasti positivi ed in sostanziale allineamento con l’anno precedente: il RoA medio (risultato operativo rispetto all'attivo) passa dall’8,3% del 2021 al 9% del 2022 mentre il RoS (risultato operativo rispetto ai ricavi) si attesta al 7,2% (+0,1% rispetto al 2021). Solamente il Return on equity (Roe, utile netto rispetto al patrimonio netto) registra una flessione nel corso del 2022, passando da un valore di 15,4% al 13%.
Pur all’interno di un quadro positivo, le sfide che le aziende hanno dovuto affrontare sin dai primi mesi del 2023 non sono mancate. Dopo due anni di accelerazione significativa in termini di fatturato e margini, che hanno segnato la ripresa dalla pandemia, i bilanci 2023 dovranno confermare il pieno consolidamento della crescita conseguita. Il tutto all’interno di un conteso che ha visto crescere tassi di interesse ed incertezza sui mercati nazionali ed internazionali. Le aziende della provincia sono sicuramente arrivate preparate a tali sfide e con solide basi: i bilanci del prossimo anno ci diranno se – e in quale misura – la corsa delle Top 500 di Padova continuerà.
La classifica delle 500 imprese più performanti
Le istruzioni. Il documento che trovate qui sotto riassume la top 500 della provincia di Padova. Se cliccate o passate con il mouse nell’angolo in alto a destra, comparirà l’icona con la freccia nel quadrato: consente di passare alla modalità a tutto schermo per visualizzare meglio le grafiche. Il documento consta di 12 pagine: a piede trovate la lente di ingrandimento che vi consente di ingrandire o diminuire il carattere. Il dossier è consultabile ma non riutilizzabile (ad esempio con screenshot sui social media), essendo coperto da stringente copyright.
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