Costretto a denudarsi in videochiamata: era la prova per entrare del gruppo
Un 15enne filmato dai coetanei per essere accettato dalla compagnia: finiscono tutti nei guai
Insegnanti derisi, foto di minori denudati diffuse in rete, video di pestaggi tra ragazzini e atti di bullismo. Nella ragnatela del web si annidano situazioni di estremo pericolo, soprattutto per i più giovani. Adescamenti online, sextortion, cyberbullismo e social challenge (sfide e prove di coraggio al limite) sono solo alcuni esempi che ormai da anni mettono in allarme e in ansia le famiglie.
Nudo in videochiamata
Tra gli ultimi gravi episodi avvenuti in territorio mantovano, anche quello relativo a un ragazzino di quindici anni che durante una videochiamata con gli amici si è dovuto spogliare completamente per entrare di diritto a far parte della compagnia.
Una sorta di test, di sconsiderata prova di coraggio per sentirsi accettato dal gruppo. Nei guai è finito lui stesso, per il reato di pedopornografia, e i suoi amici che hanno diffuso il video. Il fatto è accaduto alcuni mesi fa ma se n’è avuta notizia solo in queste ultime ore in ambienti giudiziari, alla vigilia della giornata mondiale per la sicurezza in rete.
Safer Internet Day è una giornata internazionale di sensibilizzazione per i rischi che comporta l’uso di internet istituita nel 2004 dall'Unione europea. Ricorre il secondo giorno della seconda settimana del mese di febbraio di ogni anno.
Il 6 febbraio è stata celebrata con un collegamento online da remoto in tantissime scuole italiane, anche mantovane, con la polizia postale e delle comunicazioni. Contro questi pericoli è attiva la sezione operativa per la sicurezza cibernetica della polizia di Stato di Mantova, con sede in via Nenni, competente per i reati informatici.
La prevenzione
Gli agenti di quella che un tempo era chiamata Polizia Postale sono impegnati costantemente in attività di indagine e di prevenzione, soprattutto nelle scuole della provincia di Mantova, dove oltre a corsi e seminari con gli studenti si tengono anche incontri con i genitori. Gli agenti nell’arco di un anno organizzano, su chiamata degli istituti scolastici, oltre una ventina di incontri nelle scuole per informare gli studenti sulle principali minacce online. Ma sono disponibili anche per incontri richiesti dai Comuni.
Le ultime indagini
Nel corso dell’ultimo anno hanno dovuto affrontare indagini per filmati pubblicati in rete di risse tra ragazzini, di atti di bullismo contro minorenni, di video in cui viene preso di mira un insegnante, di immagini di minori nudi inviate a sconosciuti che si spacciano per coetanei. Negli uffici di via Nenni arrivano i genitori sotto shock perché hanno saputo dal figlio, o dalla figlia, che qualcuno lo stava ricattando dietro la minaccia di divulgare le foto e i video.
I corsi nelle scuole
Intensa anche l’attività nelle scuole contro il bullismo: il responsabile della sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Mantova, Juri Putzu, fa sapere che proprio grazie a queste iniziative i casi sono diminuiti, con un netto calo delle denunce perché i minorenni hanno preso coscienza dei rischi.
I consigli
Il consiglio della polizia è sempre quello di non dare mai informazioni e dati personali e mai accettare incontri al buio. Anche se la chat dura da mesi, la persona che c’è dietro la tastiera resta uno sconosciuto. E se arrivano richieste strane, come quella di mandare foto hot, meglio dirlo subito ai genitori o agli insegnanti.
La sezione della Postale mantovana nell’ultimo bilancio annuale ha aperto 384 fascicoli riguardanti reati commessi attraverso le reti telematiche, attività di monitoraggio delle reti internet, indagini telematiche, attività di polizia giudiziaria su truffe su transazioni su siti online e sui social network.