Presa a Mantova la gang dei picchiatori: sono 8 studenti delle superiori

Due settimane fa l’aggressione davanti all’istituto Fermi. Cinque di loro hanno meno di diciotto anni: sono già noti a ragazzi e professori per episodi di bullismo

Le testimonianze, le telecamere e alla fine il riconoscimento fotografico. Non certo una missione impossibile quella di identificare i responsabili dell’aggressione allo studente del Fermi avvenuta due settimane fa, in pieno giorno, praticamente davanti alla scuola e sotto gli occhi di diversi testimoni.

Perché per la gang che ha massacrato di botte il ragazzino quello non era certo il battesimo del fuoco: più volte le scorribande e le molestie agli studenti erano state segnalate alle forze dell’ordine.

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I responsabili

Gli autori del pestaggio, sui quali si erano concentrati i sospetti della polizia già dal giorno successivo all’aggressione, sono otto ragazzi, tra i quindici e i diciotto anni, che frequenterebbero un istituto a poca distanza dal Fermi. Sono stati tutti denunciati per lesioni aggravate. I tre maggiorenni ne risponderanno in tribunale a Mantova, mentre per i più giovani è chiamata a procedere la Procura dei minori di Brescia. Stando a quanto riferito da un’insegnante del Fermi sarebbero tutti studenti dell’istituto Vinci. Particolare che però non è stato confermato dalla polizia.

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Il fatto

Il 17enne era arrivato da Roncoferraro in pullman ed era sceso davanti al Fermi per dirigersi all’Arci Tom dove faceva uno stage. Ha raccontato di essere stato aggredito all’improvviso e senza motivo. Bloccato di spalle da uno del gruppo, si è preso una scarica di pugni in faccia da un altro. La vicepreside del Fermi e un amico, che si sono accorti dell’aggressione e sono corsi a soccorrerlo, hanno chiamato le forze dell’ordine, ma all’arrivo degli agenti gli aggressori si erano già allontanati.

Le indagini

Subito dopo l’aggressione, molto violenta, era stato lo stesso ragazzino a riconoscere i componenti della gang, studenti del Vinci, che aveva notato più volte nelle vicinanze della scuola ad esibire atteggiamenti da bulli. Ma alle botte, a quanto sembra, non erano ancora arrivati.

Con quell’indicazione in mano, i poliziotti avevano controllato le riprese delle telecamere del circuito di videosorveglianza collegate in tempo reale alla centrale di tutte le forze dell’ordine. Avevano ripreso i movimenti e la fuga della gang dopo l’aggressione del diciassettenne, medicato al Poma e dimesso con una prognosi di guarigione iniziale di dieci giorni. Serie le lesioni riportate: un occhio nero, il naso fratturato e traumi che hanno provocato una perdita di sangue dalle orecchie.

Con le altre testimonianze, gli uomini della squadra mobile e delle volanti avevano stretto il cerchio intorno agli otto sospettati. Per non mettere troppo a disagio il 17enne, gli sono state alcune mostrate fotografie di ragazzi. Tra queste avrebbe riconosciuto senza incertezze chi lo aveva aggredito.