Gestione di Casa Serena a Grado, è battaglia giudiziaria tra Socialteam e Comune
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foto da Quotidiani locali
GRADO La Socialteam mette in mora il Comune per le inadempienze verso la società e l’inadeguatezza della struttura di Casa Serena. Per contro il Comune, che è socio della Socialteam per il 5%, affida a un legale la pratica contro Socialteam perché, a suo dire, le somme richieste non sono previste dal contratto ma anche perché il Comune vanta un credito più volte richiesto, mai contestato dalla controparte e mai saldato. E a rimetterci intanto ci sono gli oltre 110 anziani ospiti della casa di riposo, non per la cura personale, che viene comunque garantita grazie all'impegno del poco personale presente, ma per tutto il resto. A rischio, per esempio, ci sono attività come passeggiate in giardino e uscite all’aria aperta, peraltro importantissime per chi vive in strutture del genere.
L’area chiusa
Non solo. Parte del piano terra della casa di riposo è stata chiusa limitando la possibilità di spostamento per i pranzi degli anziani non autosufficienti, costretti a mangiare negli spazi comuni dei rispettivi piani dove sono alloggiati. E la situazione rischia di diventare ancor più problematica anche perché pare che Socialteam abbia già fatto sapere di voler chiudere quanto prima il rapporto in atto. La società - che per tutelare i propri interessi si è affidata allo studio legale Ponti & Partners - ritiene di non avere ricevuto, nonostante diversi solleciti fatti tra 2022 e il 2023, una cifra complessiva di oltre 400 mila euro legati al capitolato di affidamento della gestione.
Mancanza di servizi e controlli
Oltre a ciò la Socialteam lamenta anche la mancanza di servizi e controlli: dalla manutenzione straordinaria dell’impianto antincendio alla messa a norma dei sistemi di apertura automatica della struttura, all’apertura di una via d’uscita laterale, alle infiltrazioni di acqua, alla necessità urgente dell’acquisto di una nuova lavatrice industriale. Con la lettera di diffida la Socialteam precisa inoltre che, se entro 15 giorni tutto non sarà risolto, il contratto di affidamento della gestione integrata dei servizi della struttura (compreso il relativo capitolato prestazionale) dovrà ritenersi risolto a causa dell’inadempimento del Comune.
La replica del Comune
Dal suo canto il Comune ha affidato l’incarico all’avvocato Francesco De Benedittis, precisando però di voler valutare possibili soluzioni conciliative prima di decidere eventualmente di difendersi in sede giudiziaria.
Il commissario straordinario in Comune, Augusto Viola, assieme alla dirigente Mara Bonini, precisa non solo che il Comune ha sempre provveduto a rispettare il contratto pagando tutto quanto dovuto e richiesto dalla Scialteam, ma che è il Comune stesso a vantare un credito di oltre 300 mila euro.
Al di là dei dettagli della lite, Viola mette in evidenza prima di tutto il forte disagio che stanno sopportando gli anziani ospiti della struttura e anche l’impegno del personale che continua regolarmente a lavorare. Ricorda inoltre che il Comune ha effettuato il controllo previsto ed esegue quasi giornalmente dei sopralluoghi nella struttura informando di tutto l’Asugi, fornendo ovviamente anche tutti i dati necessari. Una situazione particolarmente delicata, dunque, rispetto alla quale il Comune, ha aggiunto ancora Viola, d’ora in poi parlerà solo attraverso il proprio legale. Una scelta dettata dalla delicatezza della vicenda, «in particolare con riferimento a una potenziale interruzione di pubblico servizio».
Par di capire infatti che, fintanto che non sarà trovata una soluzione, Socialteam non procederà ad altre assunzioni, limitandosi cioè esclusivamente al minutaggio previsto per legge da dedicare a ogni paziente. Del resto con il personale oggi in servizio (mancano almeno 5 persone che sono assenti o per ferie o malattia) non pare si riesca a fare di più.
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