"Grazie, sono commosso". È un Silvio Berlusconi emozionato quello ospite della puntata di stasera di Matrix, condotta da Nicola Porro e che andrà in onda stasera su Canale 5.Il Cavaliere è stato accolto nello studio dalle immagini delle coppe vinte dal Milan. Ma il tema caldo è uno solo: il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre: "Il mio No è deciso e responsabile", ha detto Berlusconi, rispondendo a chi parla di una campagna "tiepida" da parte sua: "Qualcuno mette in giro la storia del ni, ma non è così", spiega, "Oggi il pericolo comunista non c’è più. c'è un sia un sistema tripolare, con Movimento 5 stelle, Pd e centrodestra".Resta quindi la critica all'italicum, un "vestito cucito su misura" per Renzi che ora calza a pennello ai Cinque Stelle e che porta a una deriva autoritaria: "Un’estrema minoranza può avere il governo del Paese, molti italiani - oggi al 50% - non vanno più a votare", spiega l'ex premier, "Solo con un sistema proporzionale si può avere un sistema che rappresenti la maggioranza degli italiani. Bisogna eliminare il ballottaggio".E se vince il No? "Ho parlato con Mattarella. Non succederebbe nulla", ribadisce, "si apre la possibilità di una riforma della costituzione molto diversa e positiva. Sarà indispensabile sedersi a un tavolo per discutere la riforma costituzionale e una nuova legge elettorale".Sui sospetti che Mediaset si schieri per il Sì per il timore di ritorsioni da parte del governo, Berlsuconi spiega: "Mi sono pentito di ciò che ho detto ieri, ma io ho fatto riferimento a quello che è il fisiologico timore di chi ha aziende private e ha paura di avere ritorsioni di chi è al potere".Berlusconi non crede nemmeno alle minacce di Matteo Renzi che sostiene di voler porre il veto al bilancio Ue: "È una minaccia infondata, doveva essere messo prima, come per le sanzioni contro la Russia". Solo una mossa di propaganda? "Non voglio definirla, ma è una cosa che non si può fare", taglia corto il Cavaliere. Che non commenta nemmeno le parole e i toni di Beppe Grillo: "Mi piace parlare delle persone quando ne posso parlare bene, quando devo parlarne malissimo evito".Capitolo migranti: "L’immigrazione è un fenomeno preoccupante in tutto il mondo ma l’espressione del populismo non convince", sostiene il leader di Forza Italia, "L’Europa dovrebbe intervenire con i Paesi rivieraschi. Bisogna far sì che in Africa possano sorgere delle iniziative imprenditoriali. Invece l’Europa non fa nulla". E poi i rom: "Noi abbiamo il problema di centomila nomadi che hanno il diritto di stare in Italia. Io ho una ricetta che molti criticheranno: in Abruzzo ho dato appartamenti a 30mila abruzzesi, secondo me bisognerebbe fare delle new town con l’obbligo per queste persone di andare a lavorare e per i bambini l’obbligo di andare a scuola".L'intervista ha spaziato su più temi. A partire dall'operazione al cuore subìta lo scorso giugno e che lo ha tenuto per qualche mese lontano dai riflettori. "Mi sono rifatto i muscoli", ha detto il leader di Forza Italia, "Nuoto un'ora, cammino e corro. Sono andato a vedere a New York dei musical, spettacoli impressionanti, come La Lampada di Aladino. Mi è stato impossibile andare in giro a New York, tutti mi riconoscevano". E poi ha scherzato: "Agli italiani dicevo: Non sono Renzi, ma Berlusconi".Inevitabile quindi una battuta sulla vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi: "Non ci assomigliamo", dice però Berlusconi, "Ma siamo due imprenditori che ad un certo punto hanno deciso di fare un altro mestiere, per dare qualcosa al proprio Paese. Trump è da un lato un volto familiare entrato nelle case degli americani. E poi ha saputo parlare all’America profonda, spolpata dal fisco. Penso che avremo delle buone sorprese dal suo modo di governare. È tornato alla politica di Reagan, meno tasse".E ancora, sulla politica estera: Putin? "Molte sensibile e ironico"; l'Isis? "Venuto fuori per un errore dell’amministrazione americana" che non ha sostituito Saddam Hussein con un altro"; la pace nel mondo? "Stati Uniti e Russia tornino a parlarsi Io convinsi Russia e Usa a far finire la guerra fredda"Infin il Milan. Una squadra che "aveva bisogno di capitali" e che per questo è stata ceduta a una cordata cinese: "È stata una decisione dolorosa ma necessaria", ha spiegato, "Per il closing è fatta, ma se non ci sarà, dovrò riprendermi il Milan con molto piacere. Ma si dovrà cambiare strategia: sarà un Milan tutto italiano e tanto tanto giovane".