Si definisce «sempre più sbigottita» dalle risposte del Comune. Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia, denuncia da anni il degrado del quartiere Adriano. E la sua battaglia si è concentrata spesso sullo stabile di via Adriano 60, di proprietà pubblica. Un immobile occupato ripetutamente da rom e immigrati. La consigliera ha chiesto ufficialmente al Comune i motivi del mancato sgombero «e perchè i proclami, risalenti all'inizio del mandato di Pisapia (quindi se ne parla da almeno 5 anni) sulla costruzione di una scuola media in questa area siano stati clamorosamente disattesi».L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran ha inviato nei giorni scorsi alla Sardone la risposta alla sua interrogazione. «Comunico - premette - che Mm ha assegnato la gara e che i lavori di rimozione dell'amianto inizieranno a fine aprile. Per quanto riguarda gli occupanti, è previsto che questi vengano sgomberati contestualmente all'ingresso dell'impresa che quindi garantirà un presidio costante dell'area, senza il quale lo sgombero non sortirebbe nessun effetto». Praticamente, sintetizza la Sardone, «per il Comune lasciare un proprio immobile occupato è stato ed è normalissimo e dei disagi arrecati ai residenti in zona, tra cui furti e aggressioni spesso legate agli occupanti, se ne sono chiaramente disinteressati». É normale, domanda in modo retorico, «che un'amministrazione scriva, nero su bianco, che non è stata in grado e non ha avuto alcuna intenzione in un anno di sgomberare un'area e garantire il presidio di suoi stabili di proprietà? Ritengo questo approccio ad abusi e ad atti di illegalità francamente indecente». Intanto, come mostrano le foto, «i mini appartamenti di rom e clandestini rimangono lì, nell'indifferenza complice dell'amministrazione, incapace di salvaguardare i propri beni. Vedremo se i lavori per la rimozione dell'amianto inizieranno veramente a fine aprile, le premesse lasciano perplessi. Qui da anni la sinistra "vende come già fatta" una scuola media ma i lavori non iniziano mai e il degrado è sempre più evidente».