Renzi insiste: «Cancellieri lasci»
Gianni Cuperlo, suo principale rivale per la segreteria nazionale del partito, chiede invece all'attuale segretario Epifani e al premier Letta di decidere insieme il da farsi. «Stasera il Pd discuterà tutto insieme, come deve fare un partito. Mi auguro che il segretario e il presidente del Consiglio intervengano all'assemblea del Pd per chiarire e fugare ogni dubbio» ha detto durante Uno mattina, in onda su Rai Uno. «Ho già avuto modo di dire e di auspicare - ha aggiunto Cuperlo - che serve una riflessione da parte del ministro Cancellieri, che ha sempre dimostrato grande spirito di servizio nei confronti dello Stato, insieme ad Enrico Letta: deve valutare se esistano le condizioni di serenità e di opportunità politica per poter continuare a svolgere un ruolo così delicato».
LA ENEWS DI RENZI: MINISTRO NON HA PIU' CREDIBILITA'
Quanto al sindaco di Firenze, ha spiegato la sua posizione all'interno della enews. «L'idea che ci siamo fatti dell'intera vicenda Ligresti è che la legge non sia uguale per tutti e che se conosci qualcuno di importante te la cavi meglio. È la Repubblica degli amici degli amici: questo atteggiamento è insopportabile». «I media - prosegue Renzi - scrivono che il ministro Cancellieri dovrebbe dimettersi se le arrivasse un avviso di garanzia. Non la penso così e so che adesso non tutti saranno d'accordo con me: le dimissioni non dipendono da un avviso di garanzia. L'avviso di garanzia è un atto di tutela verso l'indagato, non è una sentenza di condanna: vent'anni di giustizialismo soprattutto mediatico hanno trasformato uno strumento a favore della difesa in una condanna preventiva. Un Paese civile, un Paese che cambia verso, è un Paese in cui non basta un'informazione di garanzia per condannare una persona. Se diventerò segretario del PD su questo tema vorrei combattere una battaglia culturale».
Per questo, dice ancora, auspica che il gruppo del Pd voti in maniera palese la decisione sulla sorte del ministro e che si dia un segnale all'opinione pubblica. «Ma cosa farà il Pd in Parlamento? Se Cancellieri non si dimette, il gruppo del Pd si riunirà. Spero che nel gruppo si voti, in modo palese, con ciascun parlamentare che esprime la sua opinione spiegandola ai colleghi e agli elettori. Abbiamo molti parlamentari capaci: sono certo che non avranno paura delle loro idee», ha scritto sulla sua Enews. «Poi - siccome siamo un partito e non un'accozzaglia di gente - tutto il gruppo vota secondo le indicazioni della maggioranza», ha chiarito.
«Non è un problema giudiziario, dunque, è peggio - prosegue - è un problema politico. E allora posso spiegare perchè io sono per le dimissioni di Cancellieri, indipendentemente dall'avviso di garanzia o meno. La questione - sottolinea il sidaco - non è la telefonata per interessarsi a un caso di salute ma la credibilità del racconto proposto dal Ministro, che chiama la famiglia di tre arrestati e un latitante dicendo che non è giusto ciò che sta accadendo. Ma il Ministro è un essere umano, si dice: dunque coltiva i suoi rapporti d'amicizia. Certo, fa benissimo, non siamo robot. Ma proprio perchè è intima di quella famiglia, quando ci sono i procedimenti giudiziari non mette naso, non telefona, sta fuori: altrimenti perde l'autorevolezza necessaria a fare il Guardasigilli. Proprio perchè sei amico di quelle persone, stai lontano da quel caso. Cancellieri è una servitrice dello Stato e delle Istituzioni: lei per prima sa che il responsabile del Ministero della Giustizia deve avere caratteristiche peculiari di assoluto prestigio».
In una postilla, Renzi spiega ancora: «Cancellieri dice ai giornali: se ci fosse stato il vecchio PD mi avrebbe difeso. Non so. Io spero che ci sia un PD nuovo. E lo spero per l'Italia, non per Cancellieri». Il sindaco di Firenze ha infine assicurato che una sostituzione del ministro della Giustizia non indebolirebbe Enrico Letta. «A chi dice: Renzi fa questo per indebolire Letta. Bene, sia chiaro: se cambia il ministro della Giustizia il Governo Letta è più forte, non più debole», ha scritto sulla sua Enews. «Perché con questo ministro, qualsiasi intervento sulle carceri, qualsiasi posizione sulla riforma della Giustizia sconterà un giudizio diffidente di larga parte degli italiani», ha sottolineato.
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