Pompei, riaffiora un Thermopolium intatto: resti di cibo nei piatti e affreschi colorati
All’angolo fra il vicolo dei Balconi e la casa delle Nozze d’Argento, in quel di Pompei, immaginate una bottega di alimentari, che abbia anche uno smercio di cibo pronto: una bella bottega, con un grande bancone a L riccamente decorato con affreschi. E poi, qui e là, pentole in coccio con i resti di pietanze prelibate: dal capretto alle lumache. Tutto miracolosamente intatto, da quel 24 ottobre del 79 dopo Cristo, quando l’eruzione del Vesuvio coprì tutta Pompei.
Ma questo Thermopolium, grazie al materiale piroplastico, è stato come sigillato, cosa che ha permesso una conservazione incredibile di questo negozio di più di duemila anni fa. Individuato e parzialmente scoperto nel 2019, solo ora, dopo lunghi scavi, che non si sono mai fermati nemmeno durante il lockdown, è apparso in tutto il suo splendore, con tanto di colori ancora vividi, decorazioni e pavimento in marmo.
La scoperta è importante anche per tutto quello che si riesce a dedurre: si è visto, per esempio, che nella stessa pietanza c’erano mammiferi, uccelli, pesce e lumache in una sorta di paella antelitteram e che nel vino venivano messe delle fave per sbiancarlo un po’ e nello stesso tempo per correggerne il gusto.
L’idea, pandemia permettendo, è di aprire alle visite il Thermopolium, già in primavera, per Pasqua, allestendo un percorso che passi anche dal cantiere della casa delle Nozze d’Argento, una meraviglia chiusa al pubblico da decenni.
Domenica 27 dicembre, alle 21, su Rai 2 viene trasmesso il documentario Pompei ultima scoperta, in cui si mostreranno per la prima volta al grande pubblico le immagini del Thermopolium appena tornato alla luce.
(Foto Parco Archeologico di Pompei Luigi Spina)