A Londra il tributo per il fisico mantovano Bonini
foto da Quotidiani locali
Una carriera accademica straordinaria quella del fisico sermidese Nicola Bonini. Una carriera che, però, si è interrotta troppo presto, stroncata a 48 anni dalla malattia, e a cui ora il King’s College di Londra, per cui lavorava, dedica un tributo chiamando a raccolta colleghi illustri da tutto il mondo.
Il tributo a Londra
L’appuntamento è per mercoledì 10 e giovedì 11 aprile, quando, nella Great Hall, l’aula magna del prestigioso ateneo inglese, si incontreranno nomi illustri della fisica internazionale: docenti e ricercatori da Harvard, Cambridge, dalle università di Seoul, Londra, Losanna, Edimburgo, Nantes, Belfast, Belgio e Israele, oltre che dalla Sapienza di Roma e dalla Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste.
La due-giorni dedicata a Bonini sarà incentrata sulle “Frontiere nella trasmissione del calore e dell’elettricità nei materiali”, la materia di ricerca di cui si occupava il fisico mantovano a cui viene ora tributato un prestigioso omaggio dal King’s College di Londra dove è stato uno stimato ricercatore e docente per undici anni.
Alla commemorazione il rettore dell’università ha invitato anche i famigliari dello scienziato. Oltre alla moglie Diane e al figlio tredicenne Teo che vivono a Londra, da Mantova arriveranno i fratelli Paolo e Cristiano con le rispettive famiglie e l’affezionato zio Tito Bonini, professore, mentre i genitori erano morti quando Nicola era ancora studente universitario. I famigliari terranno anche un intervento durante la conferenza per ricordare il percorso umano e professionale del fisico sermidese.
La carriera
«È sempre stato un ragazzo splendido, molto curioso», lo ricorda lo zio. Dopo aver frequentato il liceo “Galileo Galilei” a Ostiglia, Nicola Bonini si era iscritto alla facoltà di Fisica a Ferrara, dove si è laureato nel 1998 con il massimo dei voti. Poi il dottorato all’Università Statale di Milano e il post-dottorato a Trieste all’istituto internazionale “Sissa”.
Grazie al suo talento, inizia quindi le esperienze in alcuni dei più prestigiosi atenei del mondo. Per cinque anni è ricercatore al Mit di Boston. Qui conosce la moglie Diane, che sposerà nel 2010 e da cui avrà un figlio un anno dopo. Poi per un anno in Inghilterra ad Oxford e, da qui, viene chiamato a Londra al King’s College dove prosegue la carriera, tra numerosi riconoscimenti e attestazioni di stima, fino a quando, nell’ottobre del 2022, la malattia lo porta via con sé.