Loredana Bertè al Rossetti di Trieste: «Venire a un mio concerto è salire su una giostra»
Mercoledì al Politeama Rossetti primo appuntamento dopo il malore e il ricovero In scaletta i successi della carriera fino a “Pazza”, Premio Mia Martini a Sanremo
TRIESTE «Sono sempre contenta di tornare a Trieste, è una città con una grande storia e trovo ogni volta un pubblico meraviglioso». Dopo l’annullamento per motivi di salute a maggio 2023, e dopo la recente paura per il malore e il ricovero in ospedale a Roma del marzo scorso, Loredana Bertè sale in palcoscenico, mercoledì alle 21 al Politeama Rossetti, per recuperare la data del “Manifesto tour”.
È il primo live dopo lo stop impostole dai problemi addominali e dai conseguenti accertamenti medici, che l’hanno invece costretta a rinviare le date di Torino e Brescia.
«Venire a un mio concerto – dice la cantante – è come salire su una giostra che si muove tra pop e rock, con tanti visual colorati ispirati alla pop art. Sentirete le canzoni della mia carriera e naturalmente “Pazza”, l’ultima arrivata che il pubblico ha accolto dal primo ascolto a Sanremo con grandissimo entusiasmo. Nello show le immagini fanno proprio parte del racconto e su “Movie” vedrete la versione integrale del video che Andy Warhol aveva fatto per me, la Factory è stata un’esperienza pazzesca».
Nello spettacolo c’è appunto un tributo alla pop art: si potrà ammirare nei ledwall anche il video che Warhol girò per Loredana quando si frequentavano nella New York degli anni ’80, città in cui Bertè rimase un anno intero.
Il “Manifesto Tour” si muove tra passato e presente, pop e rock, blues e reggae, unendo immagini sgargianti e simboli del rock come la lingua dei Rolling Stones o le giacche dei Clash. Attraverso i video e i testi delle canzoni arrivano inoltre messaggi sociali legati alle donne, tema sempre presente nel racconto della cantante nata nel 1950 a Bagnara Calabra, come in genere la difesa dei diritti dei più deboli e di tutti coloro che non possono difendersi.
Nella scaletta si passa da momenti di pura commozione e intensità con i classici “Il Mare d’inverno” e “Sei bellissima” ad attimi di delirio collettivo con le hit più recenti come “Non ti dico no” e la sanremese “Pazza”, vincitrice del premio della critica dedicato alla sorella Mia Martini. Il brano ha avuto un ottimo successo e apre la nuova raccolta “Ribelle”: in lei il fuoco del rock e della ribellione arde più che mai. «Non c'è un segreto per tenere la fiamma sempre così viva – riprende Bertè – con tutte le ingiustizie che ancora vediamo non si può restare indifferenti, anzi è proprio il caso di farsi sentire, di ribellarsi e non abbassare mai la guardia. Oggi più che mai, per esempio, vedo che tanti diritti che le donne potevano dare per acquisiti vengono messi in discussione». Sul palco del Rossetti l’artista, “Una per cui la guerra non è mai finita”, meticolosa in tutti i dettagli e super attenta al suono, ha voluto con sé una band di cinque elementi: Ivano Zanotti alla batteria, Stefano Cerisoli e Marco Grasselli alle chitarre, Alberto Linari alle tastiere, Pierluigi Mingotti al basso e alla corista storica Aida Cooper ha affiancato anche Annastella Camporeale.
Venerdì andrà in onda su Rai1 l’ultima puntata di “The Voice senior” che la vede giudice/coach assieme a Clementino, Gigi D’Alessio, Arisa: «Con la conduttrice Antonella Clerici e gli altri giudici c’è un bel clima, mi diverto – conclude – e mi sorprende sempre vedere il talento nei concorrenti. Dai talent sono usciti tanti artisti che ora hanno una bella carriera, hanno iniziato da lì e hanno continuato la loro strada. È un periodo pieno di impegni per me. Naturalmente sto pensando anche a un nuovo album e continuerò a fare tv. Seguitemi!».