Rilancio dell'ex Cremcaffè e residenti: così piazza Goldoni a Trieste prova a dare la svolta
TRIESTE Dopo una serie di episodi di cronaca poco incoraggianti, tanto da far finire piazza Goldoni nella lista delle zone da monitorare con maggior attenzione sotto il profilo della pubblica sicurezza – non da ultimo l’episodio di martedì pomeriggio, con un ragazzo straniero ferito con un’arma da taglio a pochi passi dalla stessa piazza, all’altezza del civico 24 di via Carducci e soccorso dal personale del 118 –, dalla stessa piazza arrivano segnali incoraggianti, delle novità che contribuiranno a ridare smalto a quegli spazi nevralgici della vita cittadina. Tra queste, quella che scalderà di più il cuore dei cittadini riguarda la riapertura di un pubblico esercizio nell’ampio foro commerciale che per decenni – con esattezza dall’8 giugno 1955 – ha operato sotto l’insegna “Cremcaffè”. Quel bar è chiuso esattamente da un anno.
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La rinascita dell’ex Cremcaffè
La proprietà dell’immobile fa capo agli eredi di Primo Rovis, che hanno siglato un contratto di locazione con la realtà che già gestisce il “Caffè Stella Polare” e quindi conta già una buona esperienza alla guida di locali che raccontano capitoli di vita di questa città. All’ingresso dell’esercizio, oggi un cartello che riporta l’autorizzazione ai lavori di manutenzione ordinaria indica come committente la “Enigma srl”. C’è un però: la storica insegna rossa, scritta in corsivo e che accompagna le foto più iconiche di quella piazza, non c’è più. È stata smontata lo scorso mese di settembre, dopo che la Julius Meinl, proprietaria del marchio, aveva rinunciato al contratto di locazione.
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Quell’insegna era testimone della storia del caffè, delle abitudini dei triestini, di un modo di intendere il rito di gustare l’espresso. Tanto che una delle due figlie di Primo Rovis, Cristina, anticipa l’intenzione di chiedere il permesso per far sistemare al lato dell’ingresso del locale una targa che testimoni il valore e la storia di quell’esercizio. Il futuro locale dovrà quindi esporre una nuova insegna o comunque avere un nuovo nome. I lavori che andranno a riqualificare interamente quegli spazi sono già iniziati. L’apertura non è imminente, ma entro l’estate le porte del nuovo caffè dovrebbero riaprire, anche se i nuovi gestori mantengono scaramanticamente il massimo riserbo sul progetto e sulle tempistiche.
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Palazzo Georgiadis
A pochi passi, in Ponte della Fabra, un altro segnale importante: ritornerà ad essere abitato palazzo Georgiadis – ai fini commerciali ora ribattezzato palazzo Goldoni –, che abbraccia l’angolo tra via Gallina e via Carducci. L’immobile, che porta il nome della famiglia greca che lo fece costruire – la fine dell’edificazione è datata 1928 –, sebbene goda di facciate perfettamente sistemate e sapientemente illuminate, da decenni risulta vuoto. Venivano locati solo alcuni dei fori commerciali al piano terra, ma i tanti appartamenti soprastanti erano liberi. Da mesi è oggetto di una completa riqualificazione interna e la commercializzazione dei singoli appartamenti – affidata all’agenzia immobiliare Gallery – conta già il 70% di venduto.
Un dettaglio non da poco, tenendo conto dell’attuale scarsa residenzialità di quella piazza e dei vantaggi che una zona ricava dal poter contare su immobili vissuti, abitati, a garanzia anche di un maggior presidio. Riguardo invece ai fori commerciali di palazzo Georgiadis, per il negozio che fino a pochi mesi fa vantava l’insegna “Thun” – l’esercizio si è trasferito in via Imbriani –, Gallery assicura ci siano già trattative avanzate per l’arrivo di nuovo brend di rilievo.
Nuova gestione del bar Twenty
L’altra novità della piazza riguarda la gestione del bar “Twenty”, sull’angolo con Passo Largo Goldoni. A rilevare l’attività è stato il più giovane investitore della zona, Lorenzo Baldassi. Appena ventenne, con alle spalle un’esperienza maturata come cuoco sia a Trieste che a Cortina, il ragazzo ha deciso di investire in prima persona aprendo appunto un bar. Da un mese, alle 5 del mattino Lorenzo spalanca già le porte del locale, mettendosi dietro alla macchina del caffè e sfornando brioche calde per chi inizia la giornata.
«Dopo quattro settimane di attività mi ritengo soddisfatto – spiega il giovane –, sebbene il mio obiettivo sia quello di conquistare anche nuove fasce di clientela, come quella degli universitari e degli studenti in generale». Nell’ultimo mese Lorenzo non ha rilevato particolari criticità in merito alla sicurezza della piazza, non ha avuto problemi con clienti molesti o con frequentazioni sgradite «e il merito – testimonia – va anche a un presidio della piazza da parte delle forze dell’ordine che al pomeriggio è pressoché costante, così i malintenzionati cambiano zona».
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