Un altro incidente per il ciclista paralimpico Andrea Pusateri: «Il casco mi ha salvato»
MONFALCONE Ha provato a sterzare, ma non c’è stato verso di evitare l’impatto. E così il noto ciclista paralimpico Andrea Pusateri domenica è caduto sull’asfalto in Lombardia. Il casco l’ha salvato e per fortuna non ha riportato traumi importanti, ma sono stati attimi di paura, perché già nel 2015 aveva avuto un incidente, a causa di un tombino.
Inoltre, a Monfalcone, è atteso all’evento sportivo del 12 maggio, quando si disputerà la tappa del Giro d’Italia di handbike. Andrea è figlio del monfalconese (con radici sicule) Pasquale Pusateri, già consigliere, un lavoro in Isa Ambiente e sposato in seconde nozze con Suzana Kulier, che siede in massima assise e lavora per Promoturismo all’aeroporto.
È stato lo stesso atleta ha raccontare la disavventura in terra lombarda su Instagram: «Mentre ero fuori in allenamento un’auto non s’è fermata a uno stop. Per non andarle addosso ho sterzato e ho dato un bel bacio all’asfalto mentre andavo a circa 35 km/h. Grazie al cielo il casco m’ha salvato la testa e la preparazione atletica in palestra (l’armatura di muscoli) ha fatto sì che non abbia riportato gravi danni. Niente ossa rotte solo colpo di frusta e varie contusioni».
Pusateri ha colto l’occasione per mandare un messaggio: «Una cosa ci tengo a dirla: smettiamola di esser di corsa quando guidiamo, la vita è troppo importante. Io potevo perderla, e chi commetteva l’incidente se la sarebbe rovinata. E soprattutto, ai ciclisti della domenica che ho visto senza casco: svegliatevi!». Infine, una speranza a quanti confidano di vederlo a maggio: «Nelle prossime settimane mi aspettano gare importanti e non ho nessuna intenzione di rinunciarci».
Andrea Pusateri, 30 anni, era rimasto vittima, quando ne aveva 4, di un tragico incidente sui binari alla stazione di Monza, in cui la mamma aveva perso la vita e lui gli arti inferiori: il professor Marco Lanzetta era riuscito però a ricostruirgliene uno. La successiva chiamata allo sport e al ciclismo ha fatto sì che riuscisse massimamente a mettere a frutto quella gamba, diventando un ciclista formidabile. Atleta paralimpico di altissimo livello (11 stagioni nella nazionale azzurra, 10 titoli italiani, diverse vittorie in Coppa del Mondo) è impegnato anche nel sociale. A dicembre è stato testimonial dei valori sportivi a scuola, offrendo una bella testimonianza agli studenti del Pertini.